15 Mag La Svezia e i dati aggiornati della “inedita” strategia per arginare efficacemente la pandemia di COVID-19
La civilissima Svezia è il paese del trionfo dei diritti umani. E non solo.
La Svezia non fa multe ai cittadini limitando la libertà di movimento, né contempla App di “tracking” perché ritiene queste pratiche lesive della inviolabile libertà della “persona”.
La civilissima Svezia non ha previsto lockdown. Non ha previsto mascherine se non per gli operatori sanitari, ritenendole sostanzialmente inutili e anzi più a rischio di contagio (in ragione di loro possibili inquinamenti collegati alle manovre manuali di applicazione/rimozione delle stesse).
Da marzo e fino ad oggi, nella civilissima Svezia, tutte le attività commerciali e lavorative sono rimaste operative, pur con le dovute accortezze (soprattutto relative alle pratiche del distanziamento sociale), messe puntualmente in atto da ristoranti, bar, estetisti, parrucchieri ecc…
Supermercati e luoghi a contatto con pubblico hanno inserito séparé tra impiegati e pubblico. Stop ad ogni visita agli over 70.
In poche righe i riscontri essenziali della Svezia dove, rispetto a premesse pubblicamente commentate in maniera pesantissima, l’erba del vicino è davvero più verde che altrove.
CONFRONTO CONTAGIATI ITALIA/SVEZIA:
→ ITALIA 221.216 per circa 60 milioni: 0,37% della popolazione
→ SVEZIA 27.395 per circa 10 milioni: 0,26% della popolazione
CONFRONTO DECEDUTI ITALIA/SVEZIA:
→ ITALIA 30.911: 0.05% della popolazione
→ SVEZIA 3.344: 0,03% della popolazione
I dati rappresentano tutti i pazienti in terapia intensiva in Svezia, al 14 maggio 2020. Il trend è decisamente in calo ed include evidentemente, rispetto ad alcune false notizie originariamente diffuse, soggetti di età compresa tra i 60 e gli 89 anni.