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Coronavirus: Come proteggerci negli ambienti chiusi

Doc Ad hoc: ambienti interni

Coronavirus: Come proteggerci negli ambienti chiusi

Un piccolo ragionamento da immunologo su quelle che sono le priorità fondamentali che competono al sistema immunitario. Lo ribadisco sempre: parlo da immunologo, non sono un virologo, un epidemiologo o un infettivologo quindi mi approccio al problema affrontandolo sugli argomenti che più mi competono da immunologo clinico, tenendo conto che l’aggressione principale che il virus esercita sull’organismo del soggetto infetto è un’aggressione che viene parata dal sistema immunitario che, per essere realmente efficace, deve essere in buone condizioni di salute. Questo è un elemento fondamentale sul quale dobbiamo soffermarci.

Il baluardo che garantisce l’incolumità del soggetto che impropriamente ospita il Coronavirus è proprio il sistema immunitario. Quando il sistema immunitario è efficace e capace di svolgere prontamente e adeguatamente la sua funzione, considerando che ha un’azione assolutamente precisa sull’aggressore, quel sistema immunitario è in grado in maniera assoluta, precisa, rigorosa di stabilizzare il rischio, neutralizzando l’azione critica dell’agente aggressore. Quindi sistema immunitario come baluardo primo, come sistema complesso che attraverso una serie di dinamiche che sarebbe troppo lungo spiegare (che poi magari spegneremo in un’altra circostanza) svolge perfettamente la sua funzione.

Agenti infettivi e sistema immunitario si sono evoluti parallelamente e sono costantemente impegnati in una lotta per la sopravvivenza. L’esito delle infezioni, ultima delle quali appunto quella da Coronavirus, dipende dall’equilibrio che si instaura tra la risposta immunitaria del soggetto ospite e la capacità del microrganismo, del virus in questo caso, di resistere a quella risposta immunitaria. I microrganismi hanno sviluppato nel corso del tempo, nel corso dell’evoluzione, diverse strategie per sopravvivere alle potenti difese messe in atto dal nostro sistema immunitario.

Il sistema immunitario però, per essere efficace, deve prima essere perfettamente in grado di svolgere adeguatamente la sua funzione che però può essere compromessa da alcuni fattori. Uno di questi fattori è sicuramente quello che in questo momento ci sta aggredendo in maniera assolutamente formidabile. Accendiamo il televisore, vediamo un telegiornale, qualcuno ci informa che ci sarà un comunicato dell’ultima ora, aumenta drammaticamente lo stress.

Questo stress continuativo, chiuso all’interno delle nostre abitazioni, non portato al di fuori di quelle, è un elemento che più di ogni altro riesce a danneggiare sottilmente, subdolamente ma continuativamente, la normale funzionalità del sistema immunitario.

Io pongo dunque questo invito, che tanti di noi in realtà cercano di porre, che è quello di tenere a bada questa ansia incontrollabile. Proprio perché chiusi all’interno di quattro mura, dobbiamo tenere sotto controllo questo stato d’ansia reattiva, violenta, subdolamente continuativa, che compromette e mina alle basi la normale funzionalità del sistema immunitario.

Ma altri elementi possono certamente comprometterci. Ci soffermeremo in un altro di questi appuntamenti sulle condizioni realmente patologiche, che possono compromettere la normale funzionalità del sistema immunitario, ma, al di là di questo, c’è qualcos’altro che può compromettere quella funzionalità. Tra questi fattori compromettenti ci sono anche determinati elementi ambientali, che risultano essere particolarmente importanti, di carattere variabile, che sono classicamente definiti con il termine “determinanti”.

Pensiamo un attimo agli ambienti interni, soprattutto in questi giorni, visto che passiamo la maggior parte del nostro tempo in spazi confinati. In questi spazi che chiameremo “spazi indoor”, l’inquinamento dell’aria mediamente è cinque volte superiore rispetto all’esterno.

Allora occorre dare dei suggerimenti anche in questo senso. E’ bene aprire le finestre per alcuni minuti più volte al giorno, perché una miscelazione dell’arIa riduce sicuramente la percentuale di inquinanti, presenti nell’ambiente confinato. Così come potrebbe essere utile utilizzare purificatori d’aria per tenere l’aria pulita nei luoghi confinati, come la casa e come eventualmente gli uffici, per chi dovesse frequentarli anche in questo periodo.

Ma perché la qualità dell’aria di casa o in generale di un luogo confinato ha un nesso con l’infezione da Coronavirus? Perché se tra le persone che sono nello stesso spazio interno c’è qualcuno che è infetto, seppure asintomatico, e che quindi non se ne accorge perché non ha disturbi, può essere un moltiplicatore dell’infezione, aumentando evidentemente la possibilità del contagio. Sono piccole misure. Ovviamente non possiamo agire su quelle degli ambienti esterni, ma possiamo sicuramente intervenire in maniera efficace, in maniera convinta e in maniera positiva su quella che è la qualità dell’aria all’interno dei nostri ambienti confinati.



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