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Coronavirus: Bambini e soggetti allergici

Doc Ad hoc: bambini e allergici

Coronavirus: Bambini e soggetti allergici

Un argomento che ritorna molto frequentemente tra i quesiti che ci ponete e che giungono attraverso i canali di comunicazione che abbiamo attivato in questo periodo, è la criticità delle infezioni del nuovo Coronavirus nei bambini e in altre persone che possano risultare più sensibili, come i soggetti allergici e asmatici.

Ecco le risposte del prof. Minelli a riguardo:

Cominciamo dai bambini: uno studio dell’infezione Covid-19 nei bambini pubblicato recentemente su Pediatrics, un giornale scientificamente piuttosto rilevante nel panorama delle riviste scientifiche internazionali, dimostra che su 2.145 casi totali di bambini cinesi oltre il 90% di questi bambini erano asintomatici o paucisintomatici, cioè con sintomi davvero modesti o molto lievi o addirittura senza alcun sintomo. Soltanto un decesso è stato riscontrato, con una mortalità dell’infezione al di sotto dei 18 anni pari o addirittura inferiore allo 0,05% (il tasso di mortalità si ricava dividendo il numero dei decessi per il numero dei soggetti infettati e poi moltiplicando per cento). Lo abbiamo sempre detto, e lo ribadisco alla luce di dati assolutamente confermati, la criticità della Covid-19 nei bambini è davvero inesistente, nel senso che i bambini possono essere colpiti, ma in loro la patologia decorre in maniera pressoché asintomatica.

Ci sono altre categorie di persone, questa volta non bambini, che possono risentire in modo più particolare dell’azione critica del virus della Covid-19. Si tratta di soggetti che possono avere delle problematiche a carico del sistema immunitario. Per ora soffermiamoci sui soggetti allergici, poiché questo è il periodo in cui gli allergici potrebbero manifestare sintomi, in ragione della montante presenza nell’aria di agenti fortemente allergizzanti (penso ai pollini).

È periodo di parietaria, è appena finito il tempo della fioritura del cipresso, comincerà tra pochissimi giorni quello della fioritura delle graminacee, cui poi si aggiungerà quello dell’ulivo. Quindi c’è una sommatoria progressiva di agenti pollinici capaci di generare una forte reattività nei soggetti sensibili, ovviamente con insorgenza di sintomi respiratori. Sappiamo bene che i sintomi più tipici dell’allergia stagionale sono sintomi respiratori, rinite, congiuntivite. Possono essere situazioni anche di difficoltà respiratoria, tipo broncospasmo, sensazione di soggettiva difficoltà a respirare con senso di fame d’aria, tosse montante, vellichio faringeo: sono tutti sintomi che potrebbero far sospettare al soggetto che dovesse manifestarli che potrebbe trattarsi, dentro ad una condizione di grandissima ansia collettiva, di infezione da Coronavirus.

Chi dovesse già sapere di essere allergico, dovrebbe da questo punto di vista risultare almeno parzialmente confortato da una conoscenza precisa e dovrebbe obbligatoriamente cominciare la sua ordinaria terapia stagionale, che è fatta di farmaci antistaminici, eventualmente di cortisonici per applicazioni locale, lo spray nasale, lo spray bronchiale. Il soggetto allergico sa benissimo che, se dovesse cominciare questa terapia, nell’arco di pochissimi giorni o nell’arco di pochissime ore, questa fenomenologia reattiva può e deve andare a ridursi di intensità e frequenza degli attacchi eventualmente critici, cosa che può non accadere nel caso invece in cui dovesse trattarsi di infezione virale.

Io suggerisco dunque di non montare anche in questo caso una nuova forma di reattività d’ansia che potenzierebbe ulteriormente uno stato critico e che anzi addirittura peggiorerebbe la stessa condizione asmatica, visto che questa condizione risente potentemente già di suo di eventuali condizioni stressogene particolarmente intense.

Noi siamo a disposizione costante
: finché ci consentiranno di restare aperti noi resteremo aperti, a disposizione di questi pazienti, a disposizione dei soggetti non soltanto allergici, ma anche immunopatici.

Aggiungo un ulteriore suggerimento, un ulteriore consiglio, mi rivolgo soprattutto ai soggetti allergici: non prendete immunostimolanti! Il soggetto allergico non è un soggetto che ha basse difese immunitarie, al contrario è un soggetto che ha esagerate risposte immunitarie e quindi non deve assumere farmaci immunostimolanti.Cercate di assumere il classico farmaco sintomatico, un antistaminico, un antileucotrienico, una terapia cortisonica locale, aerosol o spray, e comunque sentiamoci, valutiamo la possibilità di gestire la situazione.

Ribadisco che, finché ci sarà data la possibilità, noi saremo nell’ambulatorio a vedere i casi singolarmente. Ovviamente non possiamo vedere quantità cospicue di persone, definiremo dei calendari specifici in modo da poterli vedere in maniera assolutamente singola e tale che non si creino delle situazioni di disguido organizzativo tale da portare troppe persone nell’ambulatorio.

Ci sarà la singolarità dell’intervento, però non facciamo montare condizioni d’ansia, cerchiamo di tenere sotto controllo la situazione. Per chi dovesse avere comparsa di sintomi di questo genere in questo periodo, anche soltanto per la prima volta, possiamo comunque gestire una condizione a distanza, realizzando un triage telefonico e poi approfondendo ulteriormente la situazione.

Ecco, cerchiamo di mantenere una logica calma intorno ad una situazione stagionale, che non sarà diversa rispetto a quella che si è verificata negli anni precedenti, poiché nonostante tutto arriverà la primavera, superata questa, arriverà l’estate, la bella stagione, e per bella stagione

intende una bella stagione complessiva, una bella stagione omni-comprensiva che porterà anche alla fine di questo incubo!



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