
27 Gen SARS Cov-2: mutazioni diffuse e varianti “private”
Nell’arco temporale di 10 mesi, tra marzo e dicembre 2020, erano già state individuate almeno 4000 mutazioni a carico del corredo genetico che contiene le istruzioni per la sola costruzione della micidiale proteina Spike che consente al SARS Cov-2 di penetrare nelle cellule dell’uomo, infettandole.
Importantissimo, in questo senso, è il lavoro di sequenziamento genomico che fino ad oggi è stato condotto a livello mondiale e che ha consentito di sequenziare più di 400.000 genomi di SARS Cov-2 che sono stati poi archiviati su #GISAID un database online pubblico che permette di condividere i genomi virali. Al lavoro di archiviazione contribuiscono più di 140 Paesi, ma è soprattutto il Consorzio COG-UK operante in Inghilterra che ha prodotto, in questo campo, il lavoro più proficuo.
È grazie a questa “sorveglianza genomica” che è possibile individuare le “varianti” che derivano dalle mutazioni genetiche del SARS Cov-2, verificandone nel tempo le evoluzioni e, dunque, la loro ininfluenza, ovvero la loro maggiore trasmissibilità e potenziale pericolosità.
Ne parlo dettagliatamente nei due interventi pubblicati su Leccesette.it e AdnKronos nei quali, tra l’altro, evidenzio il concetto della variante “privata” introdotto dal professor Graziano Pesole nella puntata del 22 gennaio di BIO Medical Report.