05 Lug CoViD-19: è opportuna la quarta dose di vaccino?
Aggiornamento CoViD Italia: alla luce della situazione attuale quanto è opportuna, oggi, la quarta dose di vaccino?
La curva dei contagi si conferma in aumento e quel che appare dai numeri ufficiali degli ultimi giorni è probabilmente solo la punta di un iceberg che ha molto di sommerso, essendo tante le persone che, dopo aver fatto i test casalinghi “fai da te”, non denunciano di essersi infettate. Dunque, il virus continua a evolversi, diventando sempre più contagioso e immunoevasivo.
Al contempo, per la maggior parte della popolazione, sono ormai trascorsi mesi dalla somministrazione del booster e dal completamento del ciclo vaccinale.
In questa intervista, rilasciata su Huffpost (in data 22 Giugno 2022), il prof. Minelli risponde ad alcuni dei più diffusi interrogativi sull’argomento.
Il CoViD continua a evolversi, diventando sempre più contagioso e immunoevasivo. Al contempo, per la maggior parte della popolazione, sono ormai trascorsi mesi dalla somministrazione del booster e dal completamento del ciclo vaccinale. In questo scenario, gli interrogativi sono inevitabili: quanto siamo protetti oggi da Omicron e dalle sue sottovarianti? Quanto lo saremo tra qualche mese? In autunno saremo chiamati tutti a fare la quarta dose? HuffPost ne ha parlato con l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata.
Proprio oggi Moderna ha annunciato che si sta “preparando a fornire”, a partire da agosto, il suo “booster bivalente aggiornato, in vista di un potenziale aumento delle infezioni a causa delle sottovarianti di Omicron all’inizio dell’autunno”. A dirlo è stato Stéphane Bancel, Ceo dell’azienda americana che ha appena riferito che il suo candidato vaccino mRna-1273.214 ha mostrato “potenti risposte anticorpali neutralizzanti” contro Omicron 4 e 5.
Mentre le case farmaceutiche forniscono le prime notizie sui nuovi vaccini, l’ultimo report esteso Iss-Ministero della Salute mette in guardia dal rischio reinfezione causato dalle sottovarianti di Omicron, in particolare proprio da BA.4 e BA.5. I soggetti più vulnerabili sono i non vaccinati, le donne, i sanitari e chi è stato immunizzato da più di 120 giorni. Dunque meglio attendere i vaccini aggiornati o pensare oggi a un secondo richiamo? “Escludendo i soggetti immunodepressi e fragili, non sarei d’accordo nel sottoporre già ora il resto della popolazione a una quarta dose. Attenderei piuttosto l’autunno per il vaccino anti-Omicron, seppure non studiato specificatamente su BA.5. Altrimenti, con l’arrivo della stagione fredda, si correrebbe il rischio di dover arrivare addirittura a una quinta dose: un’operazione non corretta dal punto di vista immunologico”, afferma Minelli.
Secondo Minelli, dunque, nei prossimi mesi “la quarta dose per tutti non sarà semplicemente auspicabile, ma plausibilmente obbligatoria. Sapendo che il rischio di reinfezione aumenta negli immunizzati da più di 120 giorni, verso la fine di settembre si potrebbero combinare, magari in un’unica seduta, vaccinazione anti-CoViD e antinfluenzale, in modo da avere una protezione adeguata che possa coprire il periodo autunno-invernale”.
Ma un nuovo booster, studiato su varianti che circolano da mesi, non si rischierebbe di rincorrere un virus che nel frattempo continua a mutare? Minelli giunge a dire che “in autunno, seppure un vaccino aggiornato non arrivasse, il richiamo dovrebbe essere effettuato comunque. Anche con un prodotto studiato su varianti precedenti a Omicron. D’altronde, le difficoltà che il coronavirus sta incontrando e sempre più incontrerà sono legate alle difese degli anticorpi generati dalla vaccinazione o dalle infezioni contratte da persone vaccinate e non vaccinate”.
Nonostante le preoccupazioni per l’impatto delle “sorelle” di Omicron, va ricordato che l’efficacia del vaccino anti-CoViD nel prevenire casi di malattia grave rimane alta. Secondo i dati di Iss-Ministero della Salute, è del 69% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 68% con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 71% in chi ha completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni, per arrivare al 87% nei vaccinati con booster. Ma i più fragili e gli anziani hanno bisogno di una protezione “extra”. La Regione Lazio, da sempre pioniera della campagna vaccinale anti-CoViD, gioca ancora una volta d’anticipo: questa settimana contatterà gli over 80 che non hanno fatto ancora la quarta dose per sollecitarli a farla. “È importante che chi ha più di 80 anni faccia la quarta dose. La prossima settimana faremo un recall straordinario e chiederemo ai medici di famiglia e farmacie una nuova iniziativa proattiva”, ha detto l’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato.
Una scelta, quella laziale, che sembra voler scongiurare il rischio di “tempesta perfetta” evocato negli scorsi giorni da Walter Ricciardi sulle pagine del quotidiano La Stampa. Il professore di Igiene alla Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti spiegato che se abbasseremo troppo la guardia in autunno “dovremo affrontare una tempesta perfetta con un forte aumento della mortalità tra gli anziani”. Dopo l’estate, ha spiegato Ricciardi, “è prevedibile un forte aumento della mortalità nella popolazione più anziana perché abbiamo mollato sulla campagna vaccinale, tanto che oggi l’80% degli ultraottantenni non ha fatto il secondo booster e abbiamo un basso livello di protezione anche tra i più giovani con meno del 40% di vaccinati nella fascia 5-11 anni. Così si ricrea quel circuito perverso del contagio intra-familiare che già lo scorso anno ha finito per colpire i più fragili. Dovremmo fare una campagna vaccinale antinfluenzale e per il CoViD, vedo invece che in alcune regioni si sta smantellando l’apparato che ci ha consentito di raggiungere il record di vaccinati in Europa”.
“Facendo un discorso di protezione e garanzie collettivo – evidenzia il professor Minelli – vale la pena ribadire l’importanza di altre misure, oltre le vaccinazioni. In certe situazioni, per esempio, la mascherina può essere ancora un dispositivo di reale protezione: al chiuso i rischi del contagio restano simili a quelli dell’autunno, soprattutto in presenza di una sottovariante tanto diffusiva come Omicron 5. Più che pensare a un booster di massa in luglio, dovremmo reintrodurre certe buone abitudini”.
Quanto allo stop dell’isolamento domiciliare per i positivi al CoViD, ipotesi avanzata negli scorsi giorni dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, Minelli afferma che “è ragionevole. La quarantena rappresenta la retroguardia della lotta al CoViD. Per quanto utile in un tempo in cui circolavano le varianti letali del virus e ancora non c’erano i vaccini, oggi pensare che la giusta profilassi possa dipendere da 5 giorni o 10 di isolamento sembra anacronistico”.