13 Set Microbiota intestinale: applicazioni e percorsi della clinica a cura di PoliSmail
Un incontro tra sistemi
Il microbiota intestinale è il punto esatto in cui, nell’organismo umano, s’incontrano apparati diversi e distanti: il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso enterico (sito di elaborazione nervosa indipendente dal “primo” cervello), il sistema endocrino, quello immunologico, quello psichico.
Sistemi differenti ma che non funzionano affatto separatamente, influenzandosi reciprocamente, dialogando fra loro e comunicando con le stesse molecole e gli stessi mediatori che, alternativamente, possono fungere da neurotrasmettitori, ormoni o citochine.
A proposito di microbi: la conoscenza scientifica
Quel magico crocevia, dal quale dipende la gestione della vita e, dunque, tanto il mantenimento dello stato di salute quanto la comparsa di stati patologici, è rappresentato dal microbiota intestinale, una complessa popolazione di microrganismi che rappresentano l’altra faccia della medaglia rispetto a quel che, di cattivo e devastante, quasi tre anni di pandemia ci hanno trasmesso a proposito di microbi.
Eppure, nonostante il gran numero di evidenze scientifiche di grande impatto, pubblicate sulle riviste più prestigiose, la conoscenza teorica del microbiota intestinale non si è ancora tradotta in un modello sanitario che sia in grado di trasferire nella pratica clinica l’enorme bagaglio di conoscenze già acquisite.
Anzi ci sono ancora medici – e non pochi – che, malgrado le evidenze, non considerano affatto la rilevanza dell’organo microbiota, ovvero tendono a minimizzarla forse perché mancanti degli strumenti giusti per comprendere questa complessità clinicamente strategica su più fronti.
Ed è, invece, proprio nelle corsie o negli ambulatori che i medici potrebbero applicare con profitto quelle acquisizioni, magari già conoscendo le associazioni tra squilibri del microbiota e malattie, interpretando con cognizione un profilo di microbioma o, ancora, aggiustando la composizione batterica intestinale sulla base dei riscontri scientifici.
Le applicazioni pratiche nella clinica
Le applicazioni pratiche che direttamente discendono dalla conoscenza delle complesse interazioni che regolano il rapporto uomo-microbiota, possono trovare riscontro in ambiti diversi della clinica.
Quelli di seguito riportati sono gli ambiti applicativi ai quali da anni noi prestiamo la massima attenzione: asse funzionale “Microbiota-Intestino-Cervello”.
Qualche anno fa è stata inaugurata l’era della psicobiotica, ovvero si è ufficialmente codificata la possibilità di studiare il rapporto tra i batteri ospitati nell’intestino umano e i disturbi mentali, e ci si è accorti delle grandi potenzialità preventive e terapeutiche che da quel raccordo possono derivare.
Asse “Microbiota-Intestino-Polmone”: la gestione del paziente Covid
Alcuni anni dopo, nell’era CoViD, nuovi studi, numerosi e qualificati, hanno evidenziato la capacità del microbiota di modulare il funzionamento, oltre che dell’asse “intestino-cervello”, anche di quello “intestino-polmone”, così facilitando la gestione del paziente con severa infezione da SARS Cov-2 e determinandone favorevolmente gli esiti.
L’esistenza di un “asse microbiota-intestino-polmoni”, ovvero di una “comunicazione a doppia via” realizzata per il tramite dei batteri del microbiota umano, è oramai evidenza oltremodo documentata dalla letteratura scientifica più accreditata.
Ne è dimostrazione il riscontro ampiamente acquisito di un’alterazione della composizione microbica intestinale, per esempio, nell’asma bronchiale e nelle allergie, nella fibrosi cistica o nei tumori polmonari.
È come se la mediazione della flora batterica, lungo l’asse intestino-polmone, riuscisse a modulare l’efficacia della risposta immunitaria e, conseguentemente, l’entità dei processi infiammatori non solo locali.
Microbiota intestinale e CoViD
Una recentissima revisione della letteratura scientifica incentrata sul tema COVID-19, microbiota intestinale e sistema immunitario, ha sostanzialmente confermato l’esistenza di importanti squilibri nella composizione del microbiota prelevato da campioni fecali di pazienti affetti da CoViD-19, con un significativo incremento, rispetto a quanto rilevato nella popolazione sana di controllo, di microrganismi patogeni.
Tra l’altro, l’entità più o meno rilevante di tali perturbazioni è risultata direttamente proporzionale alla severità della CoViD-19, cioè più è profonda la modificazione del microbiota intestinale, più grave si è dimostrata la malattia, a significare la potente influenza del microbiota intestinale sulla modulazione funzionale del sistema immunitario e, dunque, sulla capacità di quest’ultimo di svolgere adeguatamente la propria funzione protettiva.
Microbiota intestinale e Allergie
L’analisi del profilo microbico intestinale risulta essere, sul piano diagnostico, elemento strategico in presenza di allergie.
A tal proposito è stato da noi recentemente pubblicato un lavoro scientifico su Nutrients, in merito alla relazione tra allergia sistemica da nichel (SNAS (Systemic Nickel Allergy Syndrome) e uso di probiotici.
Il caso dell’allergia al Nichel
Lo studio parte da una premessa fondamentale: in soggetti allergici al nichel, il metallo non genera solo disturbi a carico della pelle ma, assunto con gli alimenti, è in grado di provocare reazioni generalizzate che rientrano nella Sindrome Sistemica da Allergia al Nichel.
E tra i sintomi più rilevanti che il nichel ingerito con il cibo è in grado di generare, vanno menzionati soprattutto quelli a carico dell’apparato gastro-enterico, a loro volta associati ad alterazioni, talvolta profonde, della flora batterica intestinale.
Lo studio ha dimostrato come, seguendo precise scelte terapeutiche, alla fine del percorso di cura, i pazienti affetti da SNAS sottoposti, oltre che ad un regime dietetico accurato, anche ad una giusta terapia probiotica, hanno ottenuto benefìci clinici molto più importanti e duraturi rispetto al gruppo di controllo composto da pazienti trattati solo con regimi alimentari nickel-free.
Microbiota intestinale e obesità
Con il progredire delle conoscenze sul microbiota intestinale si è capito quanto quest’ultimo possa risultare importante in settori ampi e diversificati della medicina che spaziano dall’obesità al diabete, alle malattie infiammatorie croniche e immunomediate, fino alle candidosi e alle cistiti recidivanti.
Si è avuto modo di verificare, per esempio, come nei soggetti obesi, i batteri del microbiota abbiano la particolare capacità di favorire l’immagazzinamento energetico da parte dell’intestino riducendo ai minimi termini l’eliminazione di calorie. Diete ricche in carni, latticini e grassi vegetali ed estremamente povere di fibre finiscono per selezionare questa tipologia di batteri associati, appunto, allo sviluppo di obesità e malattie metaboliche.
Microbiota intestinale e diabete
Altro elemento di rilievo, documentato da un gran numero di studi, è l’acclarata correlazione tra microbiota e diabete. Batteri come Bifidobacterium, Faecalibacterium, Roseburia, Akkermansia, considerati antinfiammatori e produttori di butirrato, risultano presenti in minor quantità nel microbiota di pazienti diabetici.
In questi stessi pazienti, al contrario, è stato riscontrato un aumento di batteri quali Ruminococcus, Fusobacterium e Blautia, promotori della produzione di molecole infiammatorie.
Microbiota intestinale, cistiti e candide vaginali
Anche le ricorrenti infezioni vulvo-vaginali da candida e quelle vescicali da escherichia coli, risultano strettamente correlate al microbiota intestinale e ad un danno ultrastrutturale della parete intestinale tipico della “leaky gut syndrome” o sindrome dell’intestino permeabile, causa del transito di batteri patogeni dall’intestino verso le vie genito-urinarie.
È per questo che la terapia e la prevenzione di queste infezioni richiede necessariamente interventi mirati sul microbiota intestinale, nell’intento di ricreare una condizione di equilibrio dell’intero ecosistema.
Cosa si può fare? Negli ambulatori del network PoliSmail sarai seguito dalla fase di check-in a quella di check-out: ecco gli step
Nel fermo convincimento che le migliori terapie da prevedere per ogni singolo paziente sono solo quelle altamente personalizzate, va perseguito l’obiettivo primario di studiare e correttamente inquadrare ogni singolo caso attraverso pratiche diagnostiche fondate su precise metodiche di caratterizzazione molecolare.
Nello specifico, il paziente seguirà un percorso fatto di passaggi progressivi, dalla fase di check-in alla fase di check-out, nella sequenza di seguito riportata:
- Il colloquio: il paziente fornisce al medico tutte le informazioni e la documentazione relative al proprio stile di vita, abitudini alimentari e terapie in corso o pregresse, utili ad inquadrare il caso clinico e preparare in maniera puntuale il successivo percorso diagnostico e clinico, indicato nella scheda personale che il medico andrà a compilare;
- Eventuali esami medici integrativi: su esplicito consiglio o indicazione del medico si possono eseguire specifici esami, al fine di reperire ulteriori informazioni utili sullo stato di salute dell’individuo;
- Esame della permeabilità intestinale su urine;
- Indagini molecolari: sulla base delle specifiche esigenze del paziente si stabilisce il pannello di indagini molecolari utili al processo di personalizzazione delle terapie, inclusivi della caratterizzazione del microbiota intestinale su matrice fecale dopo evacuazione naturale o, preferibilmente, dopo irrigazione controllata del colon. Quest’ultima risulterà particolarmente utile e vantaggiosa per consentire, attraverso l’immissione di soluzioni probiotiche opportunamente selezionate, il reimpianto di una flora microbica sana.
Progetto PoliSmail, operativo anche a Roma presso il Paideia International Hospital
Sulla base di quanto premesso anche presso il Paideia International Hospital di Roma sono attivi i percorsi della “clinica del microbiota”, in grado di colmare il gap ancora oggi esistente tra conoscenza teorica del microbiota intestinale e sue ricadute nella pratica medica ordinaria.
L’intento rimane quello di interpretare con cognizione un profilo di microbioma intestinale, sapere quali sono le associazioni tra disbiosi e patologia, e sapere modulare la composizione microbica intestinale sulla base dell’evidenza scientifica. Il tutto al servizio di una strategia sanitaria interconnessa agli ambiti più apparentemente eterogenei della medicina.
Vi ricordiamo che per prenotare le visite con il Dr. Minelli è sempre possibile chiamare il numero di segreteria centralizzata 0832 794 4490