Il riso. Le sue varianti, i suoi valori
Diffuso in tutto il mondo e prodotto dalla Oryza sativa pianta erbacea della famiglia delle Graminacee, il riso costituisce nel continente asiatico la principale fonte di carboidrati. In realtà, questo cereale è uno degli alimenti base per molte culture e, da noi, costituisce parte del patrimonio gastronomico di moltissime regioni italiane.
Nutriente, saziante e digeribile, il riso fu coltivato in antichità nei territori compresi tra l’India e la Cina e arrivò in Europa grazie ad Alessandro il Macedone. Considerato un alimento utile alla salute, ha assunto nel tempo il valore di cibo benaugurante tanto da essere usato al termine dei matrimoni proprio per augurare prosperità agli sposi.
Contiene molto amido il riso e perciò, durante la cottura, tende ad assorbire notevoli quantità di acqua che fanno triplicare il peso della stessa porzione, con una capacità saziante superiore a quella della pasta, ma meno calorica.
Del riso si conoscono molte tipologie, ognuna con caratteristiche diverse:
- basmati
- venere (o riso nero)
- rosso fermentato
- parboiled
- carnaroli superfino
- acquarello
- ribe
- arborio
- thai jasmine
- integrale
Sul piano dietetico e nutrizionale, quella ‘integrale’ può essere considerata la migliore tipologia di riso.
Tante sono le virtù benefiche di questo cereale che, proprio grazie alle sue numerose varietà, è anche molto versatile in cucina, potendo essere utilizzato per diverse preparazioni gastronomiche, dai risotti all’insalata di riso.
1) È ricco di carboidrati complessi ed è quindi indicato come alimento di base per sostenere il fabbisogno energetico del nostro organismo nel corso della giornata.
2) È privo di grassi e colesterolo, quindi particolarmente indicato per chi intenda seguire una dieta salutare a basso carico lipidico.
3) Essendo naturalmente privo di glutine, il riso è un alimento ideale per i soggetti celiaci o gluten-sensibili.
4) Contiene micronutrienti quali vitamine, specialmente del gruppo B, e sali minerali come il manganese, il ferro, il fosforo.
5) È un alimento altamente digeribile, in quanto le dimensioni dei granelli di amido presenti nel chicco di riso sono inferiori a quelli degli altri cereali. Proprio per questo il riso ‘bianco’ è indicato per chi dovesse soffrire di turbe intestinali o comunque nelle diete di transizione che possono seguire ad eventuali condizioni patologiche a carico dell’apparato gastroenterico.
6) Il riso integrale, contenendo al suo interno buone quantità di fibre solubili, contribuisce a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue; per cui la varietà ‘integrale’ può andar bene anche nelle diete delle persone con diabete.
7) Ha un effetto saziante in forza dei carboidrati complessi in esso contenuti e quindi risulta importante per il controllo dell’appetito e dunque del peso corporeo.
8) Per il suo basso contenuto di sodio e l’elevato contenuto di potassio, il riso può contribuire a mantenere in equilibrio la pressione arteriosa.
9) Grazie al gamma-oryzanolo, sostanza contenuto nelle sue fibre ed estratta dall’olio di crusca di riso, questo cereale contribuisce al buon funzionamento di fegato e reni, supportando la funzione escretoria di questi ultimi.
10) Sul fronte delle controindicazioni, non senza aver ricordato che i soggetti diabetici dovrebbero sostituire il riso bianco con quello integrale, si può certamente affermare che il riso è un alimento sicuro e salutare, indicato per la dieta della più gran parte delle persone, soprattutto di quelle che sanno mangiare con attenzione e con misurata consapevolezza.
Il Gusto della Salute – una rubrica di:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).
Ospiti:
Ilaria Vergallo – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista
L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos.