Il polpo in 10 punti: proprietà benefiche e controindicazioni
La famiglia di appartenenza è quella dei molluschi marini. La classe, invece, è quella dei cefalopodi, a sua volta comprendente un folto gruppo di organismi invertebrati, non dotati di conchiglia che, oltre al calamaro, al totano, alla seppia, al moscardino, annoverano, tra gli esemplari più noti, anche il polpo (Octopus vulgaris).
Si tratta di un animale acquatico solitario e resistente, tipicamente ambientato nelle acque temperate del mar Mediterraneo eppure in grado di adattarsi alle acque più fredde dell’oceano Atlantico.
Possiede tre cuori, uno dei quali smette di battere durante il nuoto, ciò che, preferibilmente, porta il cefalopode a strisciare sui fondali anziché nuotare, e otto tentacoli muniti di ventose e disposti simmetricamente attorno alla testa che gli permettono di vivere e di prosperare nel suo ambiente.
Molto diffuso nelle praterie di posidonia, pianta acquatica tipica del sistema costiero mediterraneo, il polpo vive e prolifera su fondali tanto sabbiosi quanto rocciosi, anche perché l’assenza di scheletro gli permette di insinuarsi tra gli anfratti scogliosi da dove esce quasi esclusivamente di notte per cacciare gamberetti, ricci di mare, granchi e piccoli pesci. È peraltro dotato di un eccezionale sistema di protezione rappresentato dalla pelle mimetica, di colore cangiante per effetto di cellule speciali chiamate cromatofori che gli permettono di difendersi dai predatori, al cospetto dei quali schizza via rapidamente non senza aver spruzzato tutt’intorno nuvole d’inchiostro. La sua intelligenza è proverbiale potendo, il polpo, utilizzare gusci di cocco per farsene armature, barricare con pietre la sua tana, scoperchiare i barattoli per raggiungere il cibo nascosto.