
26 Mag Il microbiota e la donna: una relazione intima e complessa
È vero che i batteri del microbiota intestinale interferiscono pesantemente sulla salute riproduttiva delle donne e con i momenti cruciali nella vita di una donna, come la gravidanza, il post-partum e l’allattamento?
Nella donna, il microbiota intestinale è davvero un mondo a parte: appare davvero affascinante l’intreccio dei meccanismi biologici tra il microbiota e l’apparato genitale femminile.
Erano gli anni 80 quando, osservando che la somministrazione di antibiotici portava ad una ridotta produzione di estrogeni, si arrivò a postulare un ruolo importante della popolazione microbica intestinale nel metabolismo di quegli ormoni.
E, ad ulteriore conferma di tale osservazione, furono successivamente rilevate importanti correlazioni tra livelli urinari di estrogeni e composizione del microbiota fecale nelle donne. Come dire, in altri termini, che i batteri della flora intestinale sono in grado di influenzare, nell’ospite, importanti funzioni legate agli ormoni sessuali e alla riproduzione.
Per quel che riguarda in particolare gli estrogeni, i microrganismi intestinali possono modificarne i livelli principalmente attraverso l’attività di alcuni enzimi di cui alcuni batteri sono dotati, in tal modo trasformando gli estrogeni nella loro forma attiva in grado di innescare effetti fisiologici.
Non sorprende, quindi, che un’alterazione del microbiota intestinale possa svolgere un ruolo di primo piano nell’insorgenza e nello sviluppo di disturbi del sistema riproduttivo con squilibri ormonali, come la sindrome dell’ovaio policistico, l’endometriosi, l’infertilità. Allo stesso modo, è stato suggerito che squilibri del microbiota con compromissione della fisiologica funzione di “barriera” dell’intestino e conseguente traslocazione di microbi e/o componenti microbici, abbiano un ruolo attivo nello sviluppo di infezioni del tratto vaginale e urinario.
La manipolazione del microbiota intestinale mediante la dieta e/o la somministrazione di probiotici mirati, con la conseguente riorganizzazione di un sistema ‘in salute’, può essere importante strumento correttivo di disturbi legati ad una disregolazione estrogenica, ma anche a vaginiti o infezioni del tratto urinario.
Pure nel caso delle infezioni da papillomavirus, nelle quali fattori genetici e ambientali sembrano marcare la differenza tra la capacità della donna di controllare l’infezione virale e la possibile genesi di un tumore, il microbiota è emerso come importante fattore ‘di equilibrio’, aumentando o riducendo la soggettiva capacità di risposta all’infezione virale.
E poi c’è la gravidanza, il periodo più chiaramente esemplificativo delle relazioni esistenti tra microbiota e livelli ormonali, dove la modificazione dei batteri intestinali produce alterazioni rilevanti ed evidenti che vanno da una condizione infiammatoria ‘di basso grado’ tipica dello stato gravidico, ad una ridotta tolleranza al glucosio, ad un’aumentata adiposità, tra l’altro trasmissibile com’è stato dimostrato in alcune osservazioni sperimentali condotte su topolini di laboratorio trapiantati con il microbiota di donne al terzo trimestre di gravidanza.
Su questi temi, fortemente emergenti e di grande impatto sulla salute della donna, se ne parla in questa nuova puntata di “Fermenti, il segreto della vita”, la rubrica online quindicinale realizzata sotto l’egida scientifica della Fondazione per la Medicina Personalizzata, in collaborazione con Adnkronos Salute.
UNA RUBRICA DI:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).