20 Giu Alopecia areata e infarto del miocardio: quelle correlazioni che sembrano strane!
Ciò che emerge chiaramente da un recente studio coreano molto ampio è che, quella che abitualmente s’inquadra come una lesione circoscritta del cuoio capelluto o di altre aree ricoperte da peli (barba, sopracciglia, ciglia, pube, ecc), in realtà può essere campanello d’allarme per eventi acuti piuttosto severi che coinvolgono organi e distretti corporei totalmente diversi dalla pelle e dai suoi annessi.
I ricercatori del Seoul National University Bundang Hospital, esaminando circa 230mila persone con alopecia areata, di età compresa fra i 30 e gli 89 anni, hanno potuto verificare che, rispetto ad una popolazione di controllo allargata a più di 4 milioni e mezzo di persone indenni, quelle con problemi di alopecia risultano essere maggiormente esposte al rischio di infarto acuto del miocardio che si consoliderebbe in maniera statisticamente significativa entro 8 / 10 anni dalla prima comparsa delle chiazze prive di capelli e/o di peli.
Il margine di rischio cardiovascolare è risultato maggiore, oltre che per i fumatori, per le persone di sesso maschile e per quelle di età inferiore ai 50 anni.
Dunque anche l’alopecia areata, come del resto tulle le malattie sostenute da un disordine funzionale del sistema immunitario, risponde a logiche d’inquadramento che prescindono dalla semplice visione d’organo e va necessariamente a coinvolgere dinamiche molto più complesse che, stando alle valutazioni scaturite dal recente studio coreano, sembrerebbero riguardare soprattutto il comparto vascolare.
Quindi alopecia areata da non intendersi come malattia primariamente indotta da stress, come spesso si tende a dire, in tal modo minimizzando il ruolo strategico del sistema immunitario e di altri attori a quel sistema correlati (primo tra tutti il microbiota intestinale e cutaneo), ed avviando improbabili percorsi di sostegno psicologico.
Nel nostro piccolo continua e anzi si intensifica, grazie alla collaborazione con altri Gruppi di Ricerca, l’impegno finalizzato a chiarire gli aspetti multifattoriali di una patologia diffusa ad ogni latitudine e ad ogni età, capace di impattare in maniera piuttosto pesante sulla qualità della vita di chi ne è affetto.
Fonte: JAMA Dermatology