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La Noce Moscata

La noce moscata in 10 punti: proprietà benefiche e controindicazioni

È il nucleo interno di un seme. Ed Il frutto nel quale quel seme è incluso viene prodotto da un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Myristicaceae, originario delle isole Molucche in Indonesia e oggi presente nelle regioni tropicali.

Quel frutto carnoso, di colore giallo, paragonabile per forma e dimensioni ad un’albicocca, può produrre due tipi di spezie: il macis, che deriva dall’involucro del seme, e la noce moscata che invece costituisce il seme.

Di provenienza esotica, la noce moscata è, dunque, una spezia antica e preziosa dal passato leggendario, attualmente coltivata in modo esteso nello Sri Lanka, in Malesia e nelle Indie Occidentali; ancora oggi in grado di dare ai nostri piatti un tocco speciale, ma anche capace di effetti un po’ meno piacevoli da conoscere e scongiurare.

Annotazioni storiche e curiosità

Pur essendo originaria dell’Indonesia, la noce moscata è stata per la prima volta commercializzata nel sultanato dell’Oman, paese mediorientale ubicato nella penisola arabica, dalla cui capitale Mascàte questa spezia prese il nome.

Le prime testimonianze circa il suo utilizzo risalgono ad oltre 3000 anni fa, ma fu in epoca moderna che la noce moscata divenne oggetto di contesa durante il periodo del cosiddetto colonialismo. Per ottenere il monopolio della produzione e del commercio della noce moscata, la Compagnia olandese delle Indie ingaggiò una dura battaglia per il controllo delle isole in cui tale spezia veniva prodotta. Successivamente furono gli inglesi che impiantarono la produzione nello Sri Lanka e a Singapore. E nel XIV secolo tanto preziosa divenne questa spezia che una sua libbra veniva scambiata con una mucca o con quattro pecore.

Ancora oggi la noce moscata viene considerata prodotto nobile tanto che l’isola caraibica di Grenada l’ha adottata come elemento grafico della propria bandiera.

Proprietà nutrizionali e virtù benefiche

La noce moscata è una spezia dal profumo dolce e pungente e dal gusto caldo e forte.

Sul mercato è disponibile sia in polvere che intera, anche se è preferibile optare per la seconda perché può essere conservata anche per anni, mantenendo intatto il gusto e l’aroma.

 

Dall’analisi nutrizionale di 100 g di noce moscata in polvere, capaci di fornire un complessivo apporto energetico pari a 525 kcal, emerge che:

  • ricco è il corredo di carboidrati (circa 50 g, 21 dei quali sono rappresentati da fibre;
  • i grassi sono circa 36 g, 26 dei quali sono saturi, 3 g monoinsaturi e 0,35 g polinsaturi;
  • le proteine son presenti nella quantità di 5,84 g.

 

Ricca è anche la dotazione di micronutrienti:

  • vitamine A, B3, B6, Folati, C, E
  • minerali essenziali: Ferro [3,04 mg], Calcio [184 mg], Fosforo [213 mg], Magnesio [183 mg], Potassio [350 mg], Sodio [16 mg], Zinco [2,15 mg]

 

La noce moscata è perfetta da grattugiare negli impasti degli gnocchi o nel purè o da aggiungere a golosissime lasagne, a ottime besciamelle e a sughi a base di carne o pesce, ad arrosti e brasati o nell’impasto di polpette o hamburger. È utilizzata anche in dolci e dessert, come in torte speziate o biscotti natalizi o nella cioccolata calda o in bevande come cocktail con rum o brandy.

Impatto salutistico – Indicazioni

Diffusamente utilizzata nelle cucine europee per insaporire pietanze di carne, pesce, verdure, salse e dolci, la noce moscata associa ad un aroma caldo e aromatico, un sapore intenso e dolciastro. Ma, oltre che per la sua versatilità culinaria, la noce moscata è conosciuta fin dall’antichità anche per le sue proprietà medicinali e salutistiche.

 

1) Le principali proprietà benefiche da attribuire alla noce moscata sono quella digestiva, mediata da enzimi alla cui liberazione essa contribuisce in maniera determinante, e quella carminativa, ovvero sgonfiante, in ragione della sua capacità di favorire l’eliminazione dei gas intestinali.

 

2) Tra i composti bioattivi contenuti nella noce moscata vanno certamente menzionati la miristicina e l’eugenolo, capaci di svolgere, quando assunti nelle giuste quantità, una potente azione antinfiammatoria e antidolorifica.

 

3) Sempre la miristicina può influenzare, insieme ai polifenoli pure reperibili nella noce moscata, il metabolismo dei lipidi, contrastando l’accumulo di grassi nel sangue. Alcuni studi suggeriscono che la noce moscata possa favorire un migliore equilibrio tra colesterolo LDL e HDL, riducendo l’ossidazione delle lipoproteine e modulando l’attività di enzimi epatici coinvolti nella sintesi e nel metabolismo dei grassi.

 

4) Se assunta con accortezza e misura, la noce moscata aiuta a combattere la stanchezza mentale e lo stress e può migliorare la concentrazione e la memoria, rendendosi particolarmente utile in periodi di studio o di lavoro intenso.

 

5) Ancora la miristicina ed altre sostanze contenute nella noce moscata, favorendo la circolazione sanguigna e potenziando il flusso ematico nei diversi distretti dell’organismo, ma anche agendo su alcuni neurotrasmettitori cerebrali, sortiscono effetti eccitanti evocando, secondo la medicina ayurvedica, desiderio ed energia sessuale.

 

6) Le noci moscate sono ricche di olio essenziale contenente, oltre alla già nota miristicina, anche fenoli e alcooli diversi (linalolo, borneolo, geraniolo). L’olio essenziale della noce moscata ha un profumo balsamico gradevole e per questo, allo scopo di donare una piacevole sensazione a tutto il corpo, può essere aggiunto a oli per massaggi oppure all’acqua della vasca per bagni tonificanti.

Impatto salutistico – Controindicazioni

 

7) A dosi elevate la noce moscata può dare nausea, vomito, dolori addominali crampiformi, diarrea, mal di testa con vertigine, palpitazioni ed aritmie, sudorazione, malessere generale e allucinazioni fino ad uno stato comatoso. In particolare, la causa di questi effetti è da ricercare nella presenza, all’interno della noce moscata, di due sostanze psicoattive, la miristicina e l’elemicina, la cui struttura chimica è piuttosto simile a quella delle amfetamine di sintesi. Utile sarà, pertanto, consumare quantità di polvere di noce moscata non superiori ai 2 grammi al giorno.

 

8) La noce moscata può influenzare il metabolismo di alcuni farmaci, prolungandone l’effetto. In particolare, essa può interferire nell’azione farmacologica di antidepressivi, anticoagulanti e sedativi, aumentando il rischio di effetti avversi come, ad esempio, il sanguinamento in chi dovesse assumere anticoagulanti.

 

9) L’accumulo nell’organismo di composti bioattivi come miristicina ed elemicina derivanti dalla noce moscata può affaticare fegato e reni, nei casi in cui essa dovesse essere consumata regolarmente in grandi quantità.

 

10) La noce moscata può avere effetti stimolanti sull’utero e potenzialmente tossici per il feto, per questo sarà bene non consumarla in corso di gravidanza e di allattamento.

Il Gusto della Salute – una rubrica di:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).

Ospiti:
Dominga Maio  – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista

 

L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos