31 Gen Vasculite autoimmune: ipotesi sulla malattia di Costantino
In un intervento dedicato su AdnKronos, l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione Italiana di Medicina Personalizzata, approfondisce il tema delle malattie infiammatorie immunomediate (IMID), una vasta gamma di quadri patologici che possono colpire vari tessuti e organi in modi specifici o apparentemente non correlati. Il caso preso in esame è quello, non ancora diagnosticato, dell’ex tronista di Uomini e Donne, Costantino Vitagliano, che ha raccontato durante la sua partecipazione a ‘Verissimo’ su Canale 5 di come la sua vita sia cambiata dopo la scoperta della malattia. L’imprenditore, infatti, ha affrontato una patologia autoimmune rara, ma ha evitato di approfondire i dettagli poiché la diagnosi non è ancora certa.
Considerando questa vasta diversità che, sebbene derivi principalmente da un malfunzionamento del sistema immunitario, può coinvolgere una gamma eterogenea di aree del corpo, e riferendoci alle limitate informazioni cliniche sinora emerse riguardo al caso di Costantino Vitagliano, le supposizioni più realistiche potrebbero concentrarsi su una patologia autoimmune del tessuto connettivo.
Il substrato fondamentale che conferisce forza e resistenza alle articolazioni, ai tendini, ai legamenti e ai vasi sanguigni è essenziale: il coinvolgimento dei vasi sanguigni può generare, in diverse circostanze, quadri patologici più complessi. Inizialmente limitata a piccoli segmenti del distretto circolatorio, l’infiammazione può estendersi nell’organismo, dando luogo a complicanze. L’immunologo precisa che in tali situazioni si parla di ‘vasculite’, una condizione patologica che può coinvolgere vasi sanguigni di diverse dimensioni: ad esempio, vasi di piccole dimensioni come nella granulomatosi di Wegener o nella sindrome di Churg Strauss, vasi di medie dimensioni che interessano le arterie (poliarterite nodosa, morbo di Kawasaki), o vasi di grandi dimensioni in cui l’infiammazione coinvolge, ad esempio, l’aorta e le sue diramazioni principali (morbo di Takayasu).
Secondo l’immunologo, “i disturbi che possono caratterizzare il quadro clinico di una vasculite cambiano molto a seconda del distretto nel quale si è prevalentemente localizzata l’infiammazione vascolare, e la loro intensità cambia proprio a seconda dell’entità del quadro infiammatorio. I sintomi più frequenti sono generalmente rappresentati da febbre, stanchezza, affaticamento, dolori articolari e muscolari, neuropatie infiammatorie, cefalea, acufeni, difetti della vista, perdita di peso. Nella fase iniziale si tratta di sintomi molto generici, di fatto presenti in diverse malattie e che, tra l’altro, non tutti i pazienti manifestano. Ne consegue che, al momento della scoperta quando, cioè, compaiono i sintomi più importanti, l’infiammazione immuno-indotta abbia già provveduto subdolamente a danneggiare l’arteria per anni senza importanti segnali premonitori”.
In conclusione, “certamente si provvederà ad inquadrare correttamente il caso dell’ex tronista anche perché, al di là di quel che può essere obiettivamente riscontrato, l’associazione combinata di parametri clinici, sierologici, istologici, angiografici può offrire riscontri generalmente dirimenti. Quel che sarà importante indagare – conclude – tuttavia, è la causa generatrice della disregolazione immunitaria al fine di scongiurare, ove possibile, nuove ricadute che, per il persistere dell’infiammazione immuno-mediata, potrebbero riaccendere il quadro patologico nonostante i farmaci”.