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Vaiolo delle scimmie: trasmissione e soggetti a rischio

Vaiolo delle scimmie trasmissione e soggetti a rischio

Vaiolo delle scimmie: trasmissione e soggetti a rischio

Dall’Africa all’Europa: il viaggio del vaiolo delle scimmie iche.

Il vaiolo delle scimmie o monkeypox è una malattia zoonotica (determinata dal passaggio dell’agente patogeno dall’animale all’uomo) provocata dal virus del genere Orthopoxvirus.

Le sue origini provengono dai villaggi delle foreste pluviali dell’Africa Centrale e Occidentale, per poi estendersi anche nelle aree urbane e nelle regioni della Repubblica Democratica del Congo, e arrivare anche in Europa.
Tra gli animali vettori, oltre alle scimmie, anche diversi roditori tra i quali gli scoiattoli, i ghiri e il ratto gigante del Gambia, uno dei roditori più grandi al mondo.

Con la cessazione della vaccinazione antivaiolosa, quello del vaiolo delle scimmie è diventato l’orthopoxvirus più importante in termini di impatto sulla salute pubblica.

Chi sono i soggetti più colpiti dal vaiolo delle scimmie?

Nei Paesi endemici africani sono i bambini e gli adolescenti i soggetti percentualmente più colpiti.
Recentemente, tuttavia, la malattia sta registrando un aumento dell’incidenza di casi con allargamento a tutte le fasce di età.

Lesioni, droplets e liquidi nella trasmissione della malattia

L’infezione può essere trasmessa attraverso:

  • Il contatto con liquidi organici infetti;
  • Escoriazioni cutanee o piccole lesioni venutesi a creare sulle mucose interne della bocca o nella gola;
  • Droplets, goccioline di saliva fuoriuscite con colpi di tosse o con starnuti;
  • L’uso promiscuo di asciugamani, posate, cellulari o altri oggetti eventualmente contaminati.

Il vaiolo delle scimmie è una malattia sessualmente trasmissibile

Secondo recenti ricerche italiane l’orthopoxvirus, responsabile del monkeypox, può perdurare nello sperma anche più di due settimane dopo l’insorgenza dei sintomi, risultando comunque infettante. Ecco perché il vaiolo delle scimmie è stato classificato come “malattia a trasmissione sessuale”.

Come proteggersi dal vaiolo delle scimmie

Ormai siamo abituati a sentir parlare di ‘controllo dei contagi’ e ‘protezione delle persone o gruppi di persone vulnerabili’. A differenza della pandemia di CoViD-19, per questo virus esiste già un vaccino approvato e un farmaco antivirale per trattarlo.

Dati epidemiologici

Nel mese di luglio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato emergenza di salute pubblica internazionale.
Nel mondo ad oggi ci sarebbero oltre 43.000 casi distribuiti in 92 Paesi, con complessivi 13 decessi.

In Italia, al 2 settembre 2022, sono stati confermati 773 casi, quasi esclusivamente maschi (762 casi), di età compresa tra 14 e i 71 anni, dei quali 211 collegati a viaggi all’estero.

Come fare diagnosi di vaiolo delle scimmie

Basta effettuare un test specifico in laboratorio che si fonda sul rilevamento del DNA virale. Il materiale da esaminare viene prelevato direttamente dalla sede della lesione: pelle, un fluido corporeo, le mucose interne eventualmente coinvolte dall’infezione.

Inquadramento sintomatologico

I sintomi ricordano quelli del vaiolo ma sono meno gravi e possono presentarsi singolarmente o combinati tra loro:

  • Montante sensazione di debolezza con tendenza alla facile stancabilità;
  • Mal di testa;
  • Brividi di freddo;
  • Dolori muscolari e articolari;
  • Dolori lungo la colonna vertebrale;
  • Linfonodi ingrossati e dolenti, più frequentemente nelle regioni inguinale, latero-cervicali, ascellari e sottomandibolari;
  • Febbre;
  • Eruzione cutanea che generalmente compare 2-3 giorni dopo l’insorgenza della febbre con lesioni cutanee che gradualmente vanno trasformandosi in vescicole, pustole e croste.

Cura e trattamento del vaiolo delle scimmie

Per la maggior parte dei pazienti colpiti dal vaiolo delle scimmie, questa malattia non necessita di trattamenti specifici, risolvendosi nel giro di due-quattro settimane.
Alcuni pazienti, tuttavia, potrebbero avere bisogno di antibiotici e antidolorifici per curare le infezioni secondarie e il dolore locale.

Vaccino e vaiolo delle scimmie

La terapia più radicale si basa sulla somministrazione di un nuovo vaccino per la prevenzione del vaiolo delle scimmie recentemente approvato e certamente dotato di una buona capacità protettiva.
È auspicabile che, soprattutto nelle persone più a rischio, questo vaccino trovi ampia possibilità di impiego.

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