02 Feb Microbiota nelle infiammazioni della prostata, analisi e strategie d’intervento
La prostatite, condizione patologica causata da un’infiammazione della ghiandola prostatica, è una delle malattie urologiche più frequentemente diagnosticate negli uomini di età compresa tra i 18 e i 50 anni.
La prostata è posizionata anatomicamente di fronte al retto nei soggetti maschili, nella parte inferiore dell’addome subito sotto la vescica. Si tratta di una ghiandola rotonda che ha il compito principale di produrre il liquido spermatico, ma è coinvolta anche nei processi di minzione, erezione ed eiaculazione. La sua attività è modulata dagli androgeni tra i quali soprattutto il testosterone. Nel corso dell’infanzia la prostata rimane in quiescenza mantenendo dimensioni piuttosto contenute. La produzione di testosterone coincidente con la pubertà induce un incremento volumetrico della ghiandola che, nell’adulto sano, arriverà a pesare circa 20 grammi, ed una contestuale attivazione delle sue funzioni.
Sul piano clinico la prostatite si manifesta il più delle volte con una sintomatologia fastidiosa, spesso capace di condizionare negativamente l’attività lavorativa e la qualità della vita dei soggetti che ne sono affetti. La genesi di una prostatite, talvolta riconducibile a cause urologiche (anomalie anatomiche del tratto urogenitale, malattie sessualmente trasmissibili, traumi meccanici nella regione pelvica inferiore), può anche essere associata a condizioni non urologiche di matrice immunitaria ma soprattutto di matrice gastroenterica con particolare riferimento, in quest’ultimo caso, alle disbiosi intestinali. In effetti all’insorgenza della patologia prostatica, che può evolvere in forma cronica, possono contribuire tanto eventuali squilibri pre-esistenti della microflora dipendenti da patologie intestinali (colon irritabile, aumentata sensibilità al glutine, problematiche allergiche, enteriti virali o batteriche, parassitosi), quanto alterazioni secondarie che la microflora può subire in seguito a terapie antibiotiche ripetutamente somministrate sia per la sindrome del colon irritabile che per la stessa prostatite. Tutto questo potrà portare al continuo reiterarsi di un micidiale circolo vizioso che, come effetto ultimo, avrà la cronicizzazione ed il progressivo aggravamento della malattia prostatica.
A questo delicato argomento, che interessa un’ampia percentuale di uomini adulti sessualmente attivi e che può trovare una sua più corretta gestione clinica proprio grazie ad una disamina dettagliata e competente dell’ecosistema gastroenterico con conseguente opportuna e misurata manipolazione dei microrganismi intestinale, è dedicata l’odierna puntata della rubrica “Fermenti, il segreto della vita”, curata dall’immunologo Mauro Minelli della Fondazione per la Medicina Personalizzata, in collaborazione con ADNKronos Salute.
UNA RUBRICA DI:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).