25 Lug Medicina Personalizzata: esperienze e frasi celebri che hanno fatto la storia
Il 23 luglio del 2013, con le irrevocabili dimissioni del Dr. Mauro Minelli che di quel progetto era stato l’ideatore ed il curatore, si chiudeva l’esperienza del Centro IMID di Campi Salentina, una struttura pubblica ospedaliera, unica nel suo genere, scaturita da un intenso lavoro d’equipe ed autorizzata nelle sue prerogative da un numero impressionante di determinazioni e delibere regionali che ne sancivano ufficialmente i principi ispiratori e le conseguenti attività.
Un progetto condiviso da ben cinque Presidenti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAIC), i professori Del Giacco, Ortolani, Passaleva, Tonietti. Queste illustri personalità scientifiche, nel marzo del 2013, erano intervenute a Lecce a supporto di quella iniziativa sanitaria, invitati dal loro collega Alfredo Tursi che, per oltre un ventennio, aveva diretto presso la facoltà di Medicina dell’Università di Bari la Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia clinica.
Così scriveva di quel progetto il compianto Maestro Prof. Alfredo Tursi.
“IMID è un acronimo che sintetizza in 4 lettere il mondo complesso della Malattie Infiammatorie Immuno-Mediate. Si tratta di patologie numerose e complesse, soprattutto croniche, dovute ad un malfunzionamento o deviazione del sistema immune, con meccanismi generatori di patologia in cui hanno parte tanto il substrato genetico quanto i fattori ambientali.
Anche se differenti tra loro per eziopatogenesi, sintomatologia e organo interessato, tutte le IMID hanno un denominatore comune: la disregolazione del Sistema Immunitario, di origine Genetica, influenzata dall’Ambiente, con inevitabile coinvolgimento del sistema Neuro-Endocrino.
Erano queste le patologie accuratamente diagnosticate, professionalmente affrontate e sapientemente curate dal Centro IMID dell’ospedale di Campi Salentina, il cui archetipo era la specializzazione integrata e cioè la “interdisciplinarità” delle competenze. Poiché le patologie anzidette interessano contemporaneamente diversi organi o apparati, il paziente veniva posto al centro di un sistema che integrava differenti figure specialistiche nell’intento di raggiungere una sicura diagnosi ed una terapia ottimale, sulla base di una visione sistemica e generale dell’organismo umano colpito da una patologia immuno-infiammatoria.
Questo era il progetto IMID, impegnato a gestire malattie complesse ad andamento cronico, che mirava – riuscendoci – a superare il paradosso e la parcellizzazione delle patologie dovuta ai “DRG” (gruppi di diagnosi correlate), con una nuova gestione organizzativa fondata su percorsi assistenziali, il più possibile completi ed efficaci, totalmente accentrati sul paziente.
Il paziente con IMID non doveva così più percorrere una via crucis da uno specialista all’altro, con grande dispendio di tempo, ritardo di una corretta diagnosi e terapia, e inutili spese a carico, oltre che sue, anche del Sistema Sanitario Nazionale. Senza trascurare, a vantaggio di quest’ultimo, l’oggettivo risparmio in termini di contenimento della spesa farmaceutica. Purtroppo, il Centro IMID, dopo qualche anno di intensa attività, è stato perentoriamente chiuso per l’intervento di prepotenti condizionamenti ostili e avversi. A nulla sono valse le proteste verbali e scritte da parte dei numerosissimi pazienti che venivano seguiti presso quella struttura o il ricorso alle varie autorità competenti con una serie di petizioni in favore del suo mantenimento.
Ora del progetto IMID è rimasto solo il ricordo in coloro che l’hanno elaborato, realizzato e fatto funzionare, nei pazienti che l’hanno vissuto e in coloro che lo hanno conosciuto e pienamente apprezzato.
Ma quel progetto ha ancora una sua propria validità ampiamente riconosciuta: i concetti che lo ispiravano sono tutt’altro che persi e l’evidenza della medicina attuale, al di fuori dagli stretti limiti dell’attuale assistenza ospedaliera oramai obsoleta e sorpassata, lo dimostra con l’avvento della medicina personalizzata e grazie agli enormi progressi della genomica umana.
Il progetto IMID implica un fondamentale e rigoroso cambiamento: nella concezione delle immunopatie, nei rapporti tra discipline diverse, nel comportamento del medico. Il cambiamento è una legge della vita e coloro che si ostinano a guardare sempre solo al passato o si concentrano unicamente sul presente, possono essere sicuri di perdersi il futuro.
Tutti, pertanto devono lavorare all’interno di un sistema. Tutti, ogni persona, ogni team, ogni divisione, ogni reparto, non possono operare per trarre un qualche vantaggio individuale o per competere con gli altri, ma devono farlo solo per contribuire all’efficacia dell’intero sistema il cui obiettivo ultimo rimane il paziente nella sua globalità.”
Alfredo Tursi