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Marcia Allergica: le allergie nel corso della vita

Marcia Allergica: le allergie nel corso della vita

Marcia Allergica: le allergie nel corso della vita

Nel mondo occidentale, circa la metà dei bambini che hanno manifestato una dermatite atopica durante la prima infanzia andrà incontro ad asma, mentre circa un terzo presenterà allergie alimentari. Per questo motivo, l’eczema del bambino, pur essendo generalmente destinato a regredire, può rappresentare per i genitori un importante segnale di avvertimento riguardo al possibile sviluppo di allergie future.

La naturale progressione della sintomatologia allergica, dall’infanzia all’età adulta, è descritta emblematicamente nel concetto di MARCIA ALLERGICA, che riassume in modo sintetico le modalità con cui, nei pazienti allergici, le manifestazioni cliniche della malattia tendono a evolvere.

Così l’iniziale dermatite atopica, che talvolta genera sgomento nei genitori per le diffuse lesioni che la malattia provoca sulla pelle dei loro piccolissimi bambini, potrà lasciare il posto al secondo step della marcia allergica. Questo classicamente si caratterizza per la comparsa di allergie alimentari con possibili disturbi intestinali, che negli anni successivi si trasformeranno in problemi a carico dell’apparato respiratorio. Contemporaneamente si osserva una graduale deviazione degli anticorpi responsabili delle allergie, da IgE dirette contro gli alimenti, presenti nei primi anni di vita, verso IgE orientate contro agenti inalanti (pollini, spore fungine, acari, epiteli di animali). C’è da dire, tuttavia, che il processo di sviluppo dell’allergia nel corso degli anni è spesso un modello prevedibile con segni precoci.

I neonati che nascono con la pelle secca, per esempio, rischiano di sviluppare eczema atopica. La pelle è una barriera che ci protegge da insulti esterni e da infezioni. Quando si ha l’eczema, la barriera cutanea presenta delle abrasioni che, oltre ad esporre il paziente a un rischio maggiore di infezioni, permette a sostanze esterne di penetrare oltre lo strato superficiale della pelle. Si è così supposto che proprio queste dinamiche siano alla base dello sviluppo di allergie alimentari nei bambini. Quando la pelle danneggiata di un neonato tocca sostanze sensibilizzanti, tra le quali certamente gli alimenti, le sue cellule immunitarie possono rispondere e reagire in modo eccessivo all’allergene.

Numerosi studi hanno messo in evidenza il ruolo di Filaggrina, Claudina e Occludina non solo nella dermatite atopica, ma anche nelle allergopatie gastrointestinali e respiratorie, poiché la composizione strutturale degli epiteli (cutaneo, respiratorio e intestinale) è simile nei diversi apparati. Infatti, la carenza di Filaggrin e Claudin provoca nel tempo anche manifestazioni allergiche gastro-intestinali e respiratorie.

A partire dagli anni ’90 è stato dimostrato che l’infiammazione nella dermatite atopica risulta da danni ereditari e acquisiti di barriera. Gli studi di genetica molecolare mostrano una forte associazione tra mutazioni anomale dei geni FLG (filaggrin) e CLDN (claudin) e dermatite atopica. Il conseguente deficit di queste due proteine, indispensabili per l’integrità della barriera epiteliale, permette un facile ingresso di allergeni attraverso la barriera alterata con induzione di reazioni allergiche.

Alcuni accorgimenti potrebbero proteggere rispetto all’evoluzione del processo, come ad esempio:

  • introdurre precocemente alimenti solidi sembrerebbe contribuire a ridurre il rischio di allergie alimentari;
  • evitare il fumo, l’inquinamento outdooe e indoor può aiutare a prevenire l’asma;
  • garantire la impermeabilità della parete intestinale può concorrere a stabilizzare i percorsi progressivi della malattia allergica anche nell’adulto.

UNA RUBRICA DI:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).

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