03 Nov L’Immunologia: la Scienza Strategica del Terzo Millennio
Il nostro corpo combatte ogni giorno migliaia di battaglie invisibili, gestite da un esercito straordinario: il Sistema Immunitario. Per anni, la medicina si è concentrata sulla cura dei singoli organi malati o sull’eliminazione dei germi patogeni. Tuttavia, l’avanzamento tecnologico e le scoperte scientifiche dell’ultimo secolo ci hanno dimostrato che la vera chiave per la salute e la gestione delle malattie complesse è capire e, soprattutto, regolare (non sopprimere) questo affascinante esercito interno.
Grazie a queste conoscenze approfondite, l’uomo è riuscito ad arginare molte delle più grandi epidemie, a conoscere la patogenesi di tante patologie e ad applicarsi alla soluzione delle problematiche oncologiche. Oggi, l’immunologia è senza dubbio la scienza strategica del terzo millennio.
La grande riscoperta: i guardiani della salute
L’importanza cruciale di questa scienza è stata confermata dalle scoperte premiate con il Premio Nobel 2025 conferito a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi. Il loro lavoro si è concentrato sulla tolleranza immunitaria periferica, cioè il modo in cui il nostro corpo impara a non attaccare i propri organi e tessuti una volta superato lo stadio iniziale di “addestramento”.
Si può immaginare il sistema immunitario come una grande orchestra: i “direttori d’orchestra” sono le Cellule T-reg alla cui produzione e modulazione funzionale provvede il gene FOXP3.
Si tratta di cellule indispensabili per frenare l’attacco nemico e assicurarsi che l’orchestra si fermi quando il nemico è sconfitto. Se le T-reg non funzionano bene, l’orchestra impazzisce e aggredisce le strutture dell’organismo del quale essa stessa è parte, causando le malattie autoimmuni.
Il cambiamento di prospettiva: curare l’origine
Queste scoperte dimostrano che, in molte patologie complesse e croniche, non basta curare il sintomo espresso dall’organo colpito; bisogna intervenire sulla radice sistemica del problema: l’equilibrio immunitario. Un esempio spesso trascurato è l’obesità, caratterizzata da uno stato infiammatorio sistemico di basso grado. Il cibo spazzatura attiva cellule infiammatorie (Th17) a discapito delle protettive T-reg. Per questo, la medicina di precisione per le persone obese richiede una diagnosi immunologica per correggere il difetto, attivando le T-reg.
Oggi, i ricercatori vedono i linfociti regolatori come potenti strumenti terapeutici, si cerca di potenziarle nelle malattie autoimmuni e di bloccarle nei tumori:
- nelle malattie autoimmuni, si cerca di aumentare l’efficacia delle T-reg per pacificare il sistema iperattivo;
 - nei tumori, la sfida è disattivare le regolatrici che vengono reclutate dalla massa tumorale per proteggerla dall’attacco del sistema immunitario del paziente.
 
La frontiera più avanzata è l’ingegneria genetica applicata alle T-reg.
I ricercatori isolano i linfociti T del paziente e le modificano in laboratorio per farle agire come “missili guidati”. Sulla loro superficie vengono inserite delle “etichette” che consentono di indirizzare queste cellule direttamente su un obiettivo specifico (ad esempio, le cellule colpite nel lupus o nel diabete di tipo 1), proteggendolo selettivamente dall’attacco immune. Le ingegnerizzate, pur essendo in fase sperimentale, rappresentano il futuro della medicina personalizzata.
In conclusione, l’immunologia è la mappa fondamentale che guida la medicina del futuro. Sfruttando la biologia dei nostri stessi “guardiani”, stiamo aprendo le porte a terapie mirate in grado di ristabilire l’equilibrio e di risolvere alla radice fenomeni patologici complessi.

 			 
 			 
 