27 Apr Il vaccino AstraZeneca è sicuro per me?
Il sesto numero di Risposta ImmunITALIA, la rubrica settimanale in cui il prof. Minelli risponde alle domande dei pazienti, è dedicato alla sicurezza dei vaccini anti-CoViD.
Considerando che non è obbligatorio vaccinarsi, nel caso decidessi di farlo, posso chiedere che mi venga inoculata mezza dose?
L’idea della somministrazione a dosi ridotte del vaccino prodotto da AstraZeneca è, al momento, solo una proposta che la Fondazione Medicina Personalizzata, di cui sono parte, ha sottoposto nei giorni scorsi all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che, a sua volta, dovrà poi sottometterla al parere dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA).
È evidente che, in assenza dell’autorizzazione di queste Autorità Regolatorie, il vaccino AstraZeneca dovrà essere ancora somministrato secondo i dosaggi ufficiali previsti, e nessuno potrà chiedere di riceverne “mezza dose” perché la somministrazione a dose dimezzata non è consentita fino a quando non verrà ufficialmente autorizzata.
“Io ho una mutazione in omozigosi del gene MTHFR e ho meno di 30 anni”.
“Io, invece, sono predisposta alla trombofilia avendo la mutazione del fattore V di Leiden”.
In casi come questi ci sono rischi a ricevere il vaccino prodotto da Astra Zeneca?
Avere una predisposizione genetica per una malattia, non vuol dire essere ammalati di quella malattia. Se così fosse, volendo considerare tutti i soggetti con polimorfismi genetici tipici della celiachia, dovremmo considerare celiache moltissime persone in più di quel circa 2% di individui che, nella realtà dei fatti, sono veramente affetti da tale patologia.
Sottoporsi ad esami per verificare la propria predisposizione alla trombofilia può essere indizio molto labile per dirimere i dubbi circa la vaccinazione con AstraZeneca. Chiaro che l’osservazione di un’alterazione di esami laboratoristici come il fibrinogeno o il D-Dimero, inclusi nel protocollo classico della coagulazione, può costituire elemento di “rischio trombotico”, tanto più se in abbinamento a specifiche alterazioni genetiche. Di conseguenza, il solo assetto genetico contenente una qualche mutazione del “pannello trombofilia”, certamente non controindica la vaccinazione con qualunque tipo di prodotto disponibile.
Operata a dicembre per un problema oncologico, fatte radioterapia, risultata allergica al mezzo di contrasto, diabetica. Cosa devo fare con il vaccino? Lo devo fare? Ed eventualmente quale potrei fare?
Quello che deve fare è senza alcun dubbio sottoporsi a vaccinazione. È la priorità assoluta proprio in ragione delle problematiche da lei segnalate. La reazione allergica al mezzo di contrasto non controindica certamente la vaccinazione, non essendoci alcun tipo di correlazione diretta tra le due cose, visto che il mezzo di contrasto iodato può eventualmente indurre un’istamino-liberazione che nulla ha a che vedere con le dinamiche d’intervento del vaccino.
Utile ed opportuno sarà restare in osservazione nel luogo di somministrazione per almeno 30 minuti dopo l’iniezione. In quanto poi alla scelta del vaccino, questa competerà in ultima istanza al medico vaccinatore, pur considerando che, sulla base di quanto da lei descritto, non ci sarebbero elementi per i quali prediligere un certo tipo di vaccino rispetto a un altro.
Io sono stata male dopo trattamento con eparina e, tra l’altro, non posso assumere analgesici e antinfiammatori, posso fare il vaccino AstraZeneca?
Se, come lei dice, è stata male dopo eparina, sarebbe prudente (fino a nuove indicazioni) NON sottoporsi a vaccinazione con prodotto AstraZeneca. Questo in ragione delle tesi (comunque da confermare) che sembrerebbero correlare all’adenovirus “vettore”, di cui è composto il vaccino Vaxzevria (AstraZeneca), reazioni tromboemboliche definite “eparino-simili”.
La malattia a cui mi riferisco si chiama HIT (Trombocitopenia Indotta da Eparina) e riconosce un meccanismo generatore immuno-mediato che, seppur molto raramente, può verificarsi proprio in risposta al farmaco anticoagulante eparina. In questa rara condizione il sistema immunitario produce anticorpi diretti contro un complesso costituito dal Fattore Piastrinico 4 prodotto dall’organismo con l’eparina, attivando dinamiche patologiche che possono risultare anche particolarmente critiche.
Vuoi rimanere aggiornato sulle rubriche del prof. Minelli riguardo il mondo dell’Immunologia e dell’Allergologia?
→ Segui la pagina Facebook per leggere tutte le pubblicazioni!