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Focolaio di Legionellosi a Milano: guida all’infezione

Focolaio di Legionellosi a Milano: guida all’infezione

Focolaio di Legionellosi a Milano: guida all’infezione

Un recente aumento di casi di legionellosi ha messo in allerta le autorità sanitarie di Milano, concentrando l’attenzione sul focolaio del quartiere San Siro in cui sono stati identificati 11 casi di infezione, tra cui un decesso e 8 pazienti ancora ricoverati per complicazioni.

Le autorità sanitarie hanno sottolineato che tutti i pazienti coinvolti presentavano fattori di rischio predisponenti per l’infezione (ad esempio: età avanzata e/o patologie pregresse).
In questo approfondimento risponderemo ai quesiti di carattere generale e divulgativo dell’infezione.

Cos’è la legionellosi e dove si nasconde

La Legionellosi è una grave infezione respiratoria causata dal batterio Legionella e si manifesta frequentemente in forma di polmonite, nota come Malattia del Legionario. Il contagio avviene esclusivamente inalando goccioline d’acqua microscopiche (aerosol) contaminate che contengono il batterio. Importante: non ci si ammala bevendo l’acqua fredda e non si trasmette da persona a persona.

Fonti di infezione

Il batterio prolifera negli impianti idrici dove l’acqua è tiepida o stagnante (tra i 20°C e i 50° C). I luoghi a rischio sono quelli che generano aerosol:

  • Punti domestici: soffioni della doccia, rubinetti, vasche idromassaggio, e tubature con acqua calda stagnante.
  • Grandi impianti: torri di raffreddamento e condensatori evaporativi di grandi edifici.

Il rischio maggiore non è legato ai comuni condizionatori d’aria domestici, ma piuttosto ai sistemi idrici complessi e all’acqua calda non adeguatamente gestita.

Perché la malattia si chiama così?

Il nome “Legionellosi” deriva da quello della sua forma più grave, la “Malattia del Legionario” (in inglese Legionnaires’ disease), che a sua volta prende il nome dai pazienti che per primi furono identificati come vittime di questa patologia.

Nel luglio del 1976, a Philadelphia (Stati Uniti), si tenne un grande raduno di veterani di guerra appartenenti alla “Legione Americana” (American Legion). Dopo la convention, un numero insolitamente alto di partecipanti sviluppò una grave forma di polmonite, allora sconosciuta. L’epidemia colpì 221 persone e causò il decesso di 34 di loro. Gli scienziati del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) condussero un’indagine approfondita e, mesi dopo, riuscirono a isolare e identificare il batterio responsabile. Poiché la malattia era scoppiata tra i membri della Legione, fu chiamato Legionella e l’infezione grave fu denominata “Malattia del Legionario”. Successivamente, la fonte di contaminazione fu rintracciata nell’impianto di condizionamento dell’aria dell’hotel dove alloggiavano i veterani, che aveva diffuso l’aerosol contaminato.

Quindi, il termine Legionellosi è il nome generale dell’infezione causata dal genere Legionella e serve a ricordare l’episodio che ha portato alla sua scoperta.

Come si può prevenire in casa e nei luoghi pubblici?

La prevenzione si basa principalmente sul controllo della temperatura e sulla pulizia.

  • Temperatura: mantenere l’acqua calda a temperature elevate (sopra i 50°C) e l’acqua fredda il più fredda possibile (sotto i 20°C) per inibire la crescita.
  • Stagnazione: da evitare, specialmente nei tubi e nei serbatoi. Nelle case, si consiglia di far scorrere l’acqua calda e fredda per qualche minuto dai rubinetti inutilizzati e di pulire e disincrostare regolarmente i soffioni della doccia e i rompigetto dei rubinetti.

Come si manifesta?

La Legionellosi si manifesta tipicamente in due forme:

La Malattia del Legionario (forma grave) è una forma severa di polmonite. I sintomi insorgono dopo un periodo di incubazione di 2-10 giorni e includono:

  • Febbre alta e brividi.
  • Tosse (inizialmente secca, poi produttiva).
  • Dolore muscolare e mal di testa.
  • In molti casi si aggiungono sintomi gastrointestinali (diarrea, nausea).

Febbre di Pontiac (forma lieve): è una forma molto meno grave, simile a una forte influenza. Non provoca polmonite e i sintomi (febbre e dolori muscolari) scompaiono spontaneamente in 2-5 giorni senza bisogno di cure specifiche.

Come si cura?

La malattia del legionario richiede un trattamento antibiotico immediato e specifico. Vengono utilizzati antibiotici efficaci contro i batteri che vivono all’interno delle cellule (come macrolidi o fluorochinoloni). La diagnosi tempestiva e l’inizio rapido della terapia sono cruciali per la prognosi, soprattutto nei pazienti a rischio.

Prognosi e rischi per la salute

Il rischio e la gravità della malattia variano a seconda del paziente.

  • Pazienti a rischio: la malattia è più pericolosa per gli anziani, i fumatori cronici e le persone con un sistema immunitario compromesso (es. diabetici, trapiantati, malati oncologici).
  • Polmonite grave: La Malattia del Legionario è potenzialmente letale. Se non curata adeguatamente, può portare a insufficienza respiratoria o shock settico.
  • Tasso di mortalità: Il tasso di mortalità varia, ma può arrivare fino al 10-15% nei casi ospedalieri, specialmente se il trattamento è tardivo o se i pazienti presentano gravi condizioni preesistenti.

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