L’oro delle spezie tra salute, storia e gusto
Un crescente numero di pubblicazioni scientifiche ha posto in evidenza la curcuma, in ragione delle sue molteplici proprietà nutrizionali e terapeutiche e dei suoi potenziali benefici sulla salute dell’uomo.
Si tratta di un tubero di origine asiatica appartenente alla famiglia botanica delle Zingiberaceae, che le antiche popolazioni indiane consideravano come l’oro delle spezie.
La specie più nota, denominata Curcuma longa, cresce rigogliosa in tutto l’Oriente. La sua radice, di un vivace colore giallo-arancione, oltre ad essere usata come colorante naturale per tingere i tessuti, è da secoli il cuore della cucina indiana, da dove è poi arrivata sulle tavole occidentali, soprattutto come ingrediente di molte ricette vegetariane e vegane.
Sul piano salutistico, il principio attivo più importante della curcuma è la curcumina, isolata per la prima volta nel 1815 da due ricercatori tedeschi, Vogel e Pelletier. Si tratta di una sostanza di natura polifenolica, in grado di regolare l’attività delle principali molecole coinvolte nei processi infiammatori: citochine, enzimi, recettori, fattori di trascrizione e di crescita, modulatori dei processi di morte cellulare programmata (apoptosi). Per questo alla curcumina vengono attribuite proprietà antinfiammatorie e una spiccata azione antiossidante in grado di proteggere le cellule dai danni causati dalla tossicità dei radicali liberi. Tra l’altro, una serie di studi che sull’argomento sono stati condotti sembrano evidenziare le efficaci potenzialità della curcumina nel contrastare l’inflammaging, ovvero quel processo infiammatorio di basso grado e, proprio per questo, subdolo e nocivo, che sottende all’invecchiamento e alle sue manifestazioni più invalidanti, come la perdita di massa ossea e muscolare e il declino cognitivo.
Povera di calorie, ma ricca di vitamine (soprattutto del gruppo B) e di sali minerali come ferro, potassio e manganese, la curcuma è generalmente sicura se consumata in quantità moderate possibilmente contenute entro i 3 grammi al giorno (circa un cucchiaino). Tra l’altro, al fine di aumentarne la biodisponibilità, sarà sempre opportuno associarla all’olio di oliva che, in ragione della liposolubilità della curcumina, diventa di quest’ultima validissimo vettore, oppure al pepe nero che rende la curcumina più facilmente assimilabile. Piccoli espedienti, tuttavia utili a rendere più efficace l’uso della curcuma nella dieta quotidiana, migliorandone i tanti effetti salutistici che di seguito verranno riassunti in 10 punti e che rendono questa spezia uno dei principi attivi di origine vegetale più studiati ed apprezzati:
1) A proposito dei già citati effetti antinfiammatori, va menzionata la capacità, descritta in un cospicuo numero di lavori scientifici, di ridurre il dolore in persone che, affette per esempio da artrosi, grazie alla contestuale somministrazione di curcuma riducono la quantità di farmaci antidolorifici assunti. Tale soluzione, oltre a limitare gli effetti collaterali di terapie analgesiche di lungo corso, potrebbe magari rappresentare, ove applicata con corretta tempestività, una valida misura preventiva in grado, se non di impedire, almeno di rallentare la progressione evolutiva del processo infiammatorio.
2) Un’ulteriore applicazione della curcuma è sul rischio di malattie cardiovascolari. I risultati emersi dagli studi sulla modulazione del metabolismo di zuccheri e grassi portano a ritenere che l’assunzione di curcumina contribuisca al controllo del rischio cardiovascolare, tanto più in soggetti coronaropatici.
3) La curcuma è in grado di supportare le funzioni di difesa dell’organismo, grazie alle sue proprietà immunomodulanti e antimicrobiche orientate, secondo quanto emerso da diversi lavori scientifici che sull’argomento sono stati pubblicati, contro un’ampia gamma di patogeni di natura certamente batterica, ma anche virale e fungina.
4) In patologie dermatologiche come l’acne, l’eczema o la psoriasi, la curcuma, in combinazione con farmaci più specifici, può svolgere una buona azione adiuvante grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antibatteriche.
5) Opportunamente dosata, la curcuma sarebbe in grado di sortire effetti simili a quelli dei farmaci “gastroprotettori”, contrastando condizioni di iperacidità, bruciore di stomaco e turbe digestive. Inoltre, stimolando la secrezione della bile, la curcuma facilita la digestione dei grassi.
6 ) I benefici che la salute può ricevere dall’assunzione di curcumina sembrano ricadere anche sul miglioramento della funzione visiva e su un’efficace prevenzione dei possibili problemi agli occhi causati dal diabete.
7) Un altro ambito applicativo è quello neurologico nel quale la curcumina sembra svolgere un ruolo interessante nel proteggere la funzione cerebrale e ridurre il rischio di malattie neurodegenerative, soprattutto agendo positivamente sul Brain-Derived Neurotrophic Factor (BDNF), una neurotrofina essenziale per lo sviluppo e la sopravvivenza dei neuroni.
8) La curcuma è generalmente sicura se consumata in quantità moderate. In alcuni casi, però, può generare effetti indesiderati specialmente quando viene assunta a dosi elevate, tanto in forma di alimento quanto sotto forma di integratori. Il sovradosaggio di questa spezia può, infatti, causare nausea, diarrea, gonfiore e dolori addominali e può indurre reflusso gastrico in soggetti sensibili. Inoltre, stimolando la produzione di bile, in persone con calcoli biliari o ostruzioni delle vie biliari, può aggravare il quadro clinico.
9) Alcune persone, se sensibili alla curcuma, dopo il suo consumo possono manifestare reazioni allergiche di tipo cutaneo, come eruzioni cutanee e prurito, o anche di tipo respiratorio con fame d’aria e asma.
10) In gravidanza sarà bene non eccedere con la curcuma che, tra l’altro, è anche in grado di interferire con l’azione farmacologica di alcuni medicamenti tra i quali soprattutto gli anticoagulanti, gli ipoglicemizzanti, i farmaci anti-reflusso: in queste eventualità sarà sempre il caso di prestare attenzione alla concomitante assunzione della spezia con quei princìpi attivi.
Il Gusto della Salute – una rubrica di:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).
Ospiti:
Dominga Maio – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista
L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos