Curiosità storiche sul tarassaco
Un tempo era considerato il piatto dei poveri e, per questo, era solitamente servito nelle tavole delle famiglie più modeste anche in occasioni importanti come, ad esempio, una promessa di matrimonio. Nel dialetto di alcuni territori del sud Italia – tra i quali pure il Salento – il tarassaco, anche in ragione della sua presenza diffusa ovunque, è chiamato ‘zangune’, detto di persona goffa, molto spesso sgradita e sempre tra i piedi.
C’è chi obietterà, verosimilmente in ragione di conoscenze botaniche superiori e raffinate, che “no… è un errore grossolano confondere il tarassaco con lo zangune. Si tratta di svarioni dozzinali…”.
Ed è così che parte la lotteria delle supposizioni più diverse e ardite: c’è chi associa il tarassaco al “cardoncello”; c’è chi invece racconta che il tarassaco fa parte della “famiglia cicoria”, fino ad arrivare a chi ci erudisce sulla correlazione del tarassaco con la “cicureddhra”. Beninteso, noi siamo super lieti di essere letti e seguiti con affettuosa attenzione da tanti di voi, ma nella fattispecie ci piace precisare – e a dirlo non siamo solo noi – che nei nostri territori, nei cui ambiti lo zangune è pianta assai diffusa, ad avere questo nome sono tanto il tarassaco quanto il grespino comune. Piante molto affini sul piano officinale e nutrizionale (che è quello che di più ci interessa, non essendo noi botanici) e tutte, comunque, appartenenti ad un’unica grande famiglia, quella delle Asteracee in passato note anche con il nome di Composite.