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L’Acqua

I decaloghi del cibarius. L’acqua, principio e fonte della vita

 

Parte la nuova stagione de “I decaloghi del Cibarius”, la nostra rubrica scientifica incentrata sui temi dell’alimentazione e del benessere, che dedica la prima puntata della nuova serie all’acqua, alle sue qualità, alle sue funzioni e alle sue proprietà che sembrano variare soprattutto a seconda del suo contenuto in minerali: il cosiddetto ‘residuo fisso’.

Qualcuno ha definito l’acqua come “la materia della vita”. Per Talete, il primo dei filosofi occidentali in senso cronologico, l’acqua era l’ARCHE’, cioè l’elemento primordiale, origine di tutte le cose. Che poi è ancora oggi il criterio seguito dagli astronomi e dagli astrofisici per comprendere se sia possibile la vita su altri pianeti o in altri sistemi stellari.

 

Dunque, è da sempre risaputo che non c’è vita senza acqua, la cui molecola consta di un atomo di ossigeno e due di idrogeno.

È l’alimento più importante ed il composto più diffuso in natura sotto forma solida, liquida o aeriforme, a seconda della temperatura.

Rappresenta il 55-60% circa del peso corporeo di un adulto e fino al 75% del peso corporeo di un neonato.

È indispensabile per la nostra salute, risultando:

– essenziale per lo svolgimento di reazioni biochimiche e processi fisiologici;

– fondamentale per la regolazione della temperatura corporea;

– idratante e lubrificante per le articolazioni;

– fonte generosa di sali minerali.

 

Il fabbisogno minimo di acqua equivale alla quantità che garantisce l’equilibrio con le perdite e che previene gli effetti negativi della disidratazione, favorendo l’eliminazione dei composti solidi della dieta. In condizioni di temperature ambientali miti e per moderati livelli di attività fisica, la corretta assunzione di acqua varia a seconda dell’età, del sesso e di eventuali condizioni pato-fisiologiche.

Le regole d’oro, abitualmente dispensate da medici e nutrizionisti, sono di bere almeno 2 litri di acqua al giorno, anche se non si avverte il senso della sete e, in particolare, di aumentare l’introito durante i mesi estivi, distribuendo la quantità durante la giornata ed evitando di bere eccessivamente durante i pasti.

 

Ma le acque sono tutte uguali? Quale scegliere?

Le distinzioni grossolane sono tra acqua gassata o frizzante, resa tale dall’aggiunta di anidride carbonica, acqua di rubinetto e acque minerali.

Se il consumo di acqua frizzante può talvolta essere utile dopo pasti molto abbondanti, il suo impiego è assolutamente sconsigliato dal punto di vista salutistico e nutrizionale, in quanto il gas sprigionato porta alla dilatazione delle pareti dello stomaco, aumentando così il limite di contenimento gastrico con un conseguente incremento volumetrico dell’addome superiore.

La scelta di consumare acqua del rubinetto è certamente ecosostenibile ma, nonostante sia microbiologicamente sicura, quest’acqua ha caratteristiche chimiche ed organolettiche che dipendono dallo stato dell’acquedotto e quindi variano significativamente da regione a regione o da città a città.

 

L‘acqua minerale naturale include un’ampia gamma di acque, ben note dal punto di vista chimico, che si distinguono a seconda della conducibilità elettrica, del pH, della durezza data dal contenuto di carbonati di calcio e magnesio, della presenza di nitrati e a seconda del quantitativo di sali minerali disciolti, il già citato residuo fisso.

 

Se si volesse fare, dunque, una distinzione approfondita, si dovrebbe più propriamente tenere conto di quanto un’acqua sia ricca di minerali in essa disciolti, ciò che consentirebbe di classificare le acque in “oligominerali” e “minerali”. Le prime sono considerate ottime acque da tavola per il contenuto in sali minerali che non supera i 500 mg/L e, dunque, adatte per essere bevute quotidianamente. Delle seconde invece, avendo – queste ultime – un residuo fisso abbastanza consistente compreso tra 500 e 1500 mg/L, non è consigliabile bere più di 1 litro durante il giorno, alternandole semmai con una oligominerale. Ci sono poi acque ricche di minerali con un residuo fisso superiore a 1500 mg/L che, come tali, devono essere bevute solo ed esclusivamente a scopo curativo e sotto indicazione medico (es. acque termali).

 

Tra le acque ricche di minerali si trovano quelle a più alta quantità di bicarbonato, indicate per tamponare l’acidità di stomaco e utili nelle patologie renali; le acque clorurate con azione equilibratrice delle funzioni intestinali; le acque calciche indicate nella crescita, in gravidanza e nell’allattamento, in menopausa e nell’adulto come prevenzione dell’osteoporosi e dell’ ipertensione; le acque magnesiche con azione lassativa e quelle ricche in fluoro utili per le prevenzione delle carie o comunque per la salute dei denti; e poi ci sono le acque sodiche, maggiormente indicate per gli sportivi e quelle iposodiche indicate per combattere l’ipertensione, ma anche per specifiche diete soprattutto destinate a chi soffre di ritenzione idrica, grazie alla loro capacità di favorire la diuresi e l’eliminazione dei liquidi in eccesso.

 

L’acqua, infine, contribuisce ai processi di assorbimento dei farmaci. Da sempre si consiglia di assumere i farmaci esclusivamente con acqua e non con altre bevande, al fine di evitare interazioni con sostanze presenti che potrebbero potenziare o ridurre l’efficacia dello stesso farmaco o determinare la comparsa di effetti indesiderati.

 

Ma attenzione, con l’assunzione di farmaci prediligere sempre acqua oligominerale, preferibilmente a temperatura ambiente o fresca. L’acqua calda si è dimostrata essere in grado di rallentare l’effetto dei farmaci mentre l’acqua frizzante determina un assorbimento troppo veloce del principio attivo che quindi potrebbe non sortire l’effetto desiderato.

 

 

Il Gusto della Salute – una rubrica di:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).

Ospiti:
Dominga Maio – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista

 

L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos.

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