La canapa buona. Usi alimentari e terapeutici
Nella puntata odierna de “Il Gusto della Salute”, la rubrica online condivisa da ADNKronos Salute, esploreremo le molteplici qualità della canapa sativa, una pianta versatile che offre notevoli vantaggi nutrizionali, energetici e terapeutici. Anche questa analisi, come sempre condotta dal team di esperti coordinato dall’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso l’Università LUM di Bari, rientra nel dettagliato programma di informazione sulle peculiarità nutrizionali e salutistiche dei diversi alimenti, elemento core del progetto “Il Gusto della Salute”.
La canapa ha tante qualità, nonostante sia spesso considerata in modo controverso a causa di alcuni usi impropri. È una pianta erbacea con una lunga storia, originaria dell’Asia centrale ed è stata utilizzata fin dai tempi più antichi. In particolare, le popolazioni dell’attuale India la utilizzavano come alimento benefico per il sistema digerente. Oggi la canapa è diventata un eccellente sostituto per gli impasti tradizionali, apprezzato anche dai migliori pizzaioli italiani.
D’altro canto, la farina di canapa è ricca di proteine che contengono tutti e otto gli aminoacidi essenziali, ovvero quei mattoncini indispensabili per comporre la struttura delle proteine e che non possono essere sintetizzate dal nostro organismo. La presenza di tutti gli aminoacidi essenziali, tra l’altro, rende la canapa un ottimo integratore proteico per quelle persone aduse a diete vegetariane o vegane, oltre che un ottimo nutrimento per l’intero comparto muscolare del nostro corpo.
La canapa è una scelta ideale nell’alimentazione dei celiaci poiché non contiene glutine. Inoltre, è una fonte ricca di fibre e minerali tra cui magnesio, ferro, zinco e potassio, e vitamine come la vitamina A e la vitamina E, insieme a polifenoli.
Un altro aspetto importante della canapa, soprattutto del suo olio, sono i grassi essenziali polinsaturi come l’acido linoleico e il gamma-linoleico (omega 6) e l’acido alfa-linoleico (omega 3). Questi elementi svolgono un ruolo significativo nel controllo dei principali fattori di rischio cardiovascolare.
Ai benefìci sul piano nutrizionale vanno poi aggiunti quelli relativi all’ambito farmacologico, grazie a innumerevoli sostanze chimiche presenti soprattutto nell’inflorescenza della canapa. Il principio attivo di maggior interesse sotto questo profilo è il CBD, cioè il cannabidiolo, che va distinto dal THC (tetraidrocannabinolo) responsabile degli effetti psicotropi che spesso gettano un’ombra negativa sulla canapa. Tra le diverse proprietà del CBD, una menzione speciale va destinata ai suoi effetti antidolorifici e antispasmolitici, ragion per cui viene indicata per il trattamento del dolore neuropatico e della spasticità, sintomi tipici della sclerosi multipla. Ma il CBD ha pure funzioni antiossidanti e antinfiammatorie, riduce la pressione endoculare, ha un’azione distensiva contro ansia e panico e aiuta a conciliare il sonno.
Occorre, naturalmente, prudenza nell’utilizzare i farmaci contenenti questi principi attivi; c’è bisogno di seguire attentamente le indicazioni che vengono fornite dal medico prescrittore. Un uso errato o eccessivo può portare ad effetti gravi che possono andare dalla ridotta capacità di concentrazione e di memoria, fino alle allucinazioni e al delirio. Occorre attenzione, perché non c’è spazio per usi “ricreativi” di princìpi attivi da maneggiare con competenza e con cautela.
Il Gusto della Salute – una rubrica di:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).
Ospiti:
Ilaria Vergallo – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista
L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos.