La birra non è semplicemente una bevanda alcolica, ma ha proprietà nutritive rilevanti e per tale ragione può, a buon diritto, essere considerata un vero e proprio alimento. E’, però, importante non farne un uso eccessivo, e questo malgrado la birra contenga, rispetto a qualsiasi altra bevanda alcolica, molto meno etanolo.
Di birra esistono varie tipologie tutte, comunque, caratterizzate da “ingredienti base” naturali rappresentati da acqua, lievito, luppolo e malto. Quest’ultimo ordinariamente deriva dall’orzo, per quanto possa essere utilizzato anche il malto di altri cereali o pseudocereali come il grano, il mais, la quinoa.
Nell’elenco che segue vengono riportate le proprietà nutrizionali di 100 g di birra chiara, che apportano circa 37 kcal:
- Acqua: 93 g
- Etanolo: 3,4 g (variabile in base alla classificazione delle birre)
- Carboidrati: 3 g
- Grassi: 0 g
- Proteine: 0,2 g
- Potassio: 175 mg
- Calcio: 5 mg
- Fosforo: 140 mg
- Magnesio: 48 mg
- Silicio: 6 mg
- Vitamina B2: 0,15 mg
- Vitamina B3: 4,5 mg
- Vitamina B5: 0,24 mg
- Vitamina B6: 0,14 mg
- Vitamina B12: 0,8 mcg
- Acido Folico: 4 mcg
Notevole è la quantità di fibra contenuta nella birra, soprattutto fornita da inulina e fruttoligosaccaridi che hanno anche un effetto prebiotico.
Tra i numerosi antiossidanti che la birra contiene spiccano i flavonoidi contenuti nel luppolo e, in particolare, lo xantumolo dotato di proprietà anti-tumorali. A disporre di elevate quantità di questo polifenolo sono, però, solo alcune varietà di birra, in particolare, quelle caratterizzate da un sapore molto amaro e schiuma persistente.
La birra è certamente bevanda rinfrescante ed energetica ma, consumata in quantità cospicue ed in maniera incontrollata, può compromettere la sintesi proteica muscolare e favorire la disidratazione, ragion per cui ne è sconsigliato il consumo a chi pratica sport.
Bisogna anche sfatare il mito che la birra favorisce la produzione di latte materno: gli alcolici vanno evitati sia durante la gestazione che durante l’allattamento. D’altro canto, è risaputo che l’etanolo, al pari del suo metabolita acetaldeide, vengano facilmente ceduti attraverso il sangue o il latte con effetti deleteri.
La birra, dunque, ha tante virtù benefiche per l’organismo umano ma, in ragione del suo contenuto in alcol, va assunta con dovuta moderazione. La dose di birra consigliata varia in base al fisico del consumatore, alla sua età e al suo stato di salute. In linea generale, un maschio adulto ed in salute potrebbe mediamente attestarsi sul consumo di un bicchiere di birra da 350 ml due o tre volte a settimana, che diventano uno o due bicchieri da 250 ml a settimana per le donne adulte ed in salute.