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Il Tè

Dai polifenoli agli alcaloidi: il tè ai “raggi X” per scoprirne tutti i benefici

Il tè, che dopo l’acqua è la bevanda più conosciuta e consumata al mondo, affonda le proprie radici nella notte dei tempi. Le sue origini si fanno, infatti, risalire alla Cina di oltre 5000 anni fa, prima di diventare una bevanda tipica della civiltà occidentale in tempi moderni. Basti pensare ai paesi anglosassoni in cui la cosiddetta ‘ora del tè’ è, di fatto, una vera e propria istituzione.

 

Esistono numerose varietà di tè, differenti per sapore, aroma, colore che può virare dal bianco, al giallo, al verde, al nero, pur derivando tutte da un’unica pianta madre: la Camelia Sinesis. Saranno poi i metodi di lavorazione a cui sono sottoposte le foglie, basati su processi di ossidazione o fermentazione, a definire le diverse tipologie di tè, la cui diffusione universale è legata alle tante proprietà benefiche che tale bevanda è in grado di apportare allo stato di salute, soprattutto se assunta regolarmente.

 

1) Tra le sostanze benefiche contenute nel tè vanno menzionati anzitutto i polifenoli che, nella varietà verde, sono principalmente rappresentati dalle catechine, con particolare riferimento all’epigallocatechina-3-gallato (EGCG); nel tè nero, invece, spiccano le teorubicine e le teoflavine. Ben noto è il potere antiossidante dei polifenoli, capaci di neutralizzare l’azione dei radicali liberi che, lasciati a sé, porterebbero nel tempo ad un progressivo danneggiamento del DNA intracellulare la cui integrità rimane l’elemento base della nostra salute. A tal proposito, studi condotti su linee cellulari e in animali di laboratorio sembrano confermare la capacità dei polifenoli del tè di bloccare la replicazione e di ridurre l’invasività delle cellule tumorali, così difendendoci dal rischio di malattie gravi.

 

2) Ulteriore azione protettiva i polifenoli del tè sembrano avere nei confronti delle radiazioni ultraviolette B (raggi UV-B), oltre ad essere certamente in grado di regolare – correttamente modulandole – le funzioni di difesa del sistema immunitario.

 

3) Ma il tè contiene altre sostanze virtuose tra le quali alcaloidi come la caffeina in grado, oltre che di stimolare le attività psicomotorie rendendoci molto più attivi ed efficienti nell’arco della giornata, anche di aumentare la capacità di resistenza a sonno e fatica. Inoltre, la caffeina è pure in grado di implementare le funzioni respiratorie stimolando il centro nervoso che modula tali funzioni.

 

4) Altri alcaloidi presenti nel tè sono la teofillina e la teobromina che esercitano soprattutto un’azione di rilassamento sul tessuto muscolare, generando broncodilatazione e modulando le funzioni delle vie biliari oltre che le attività peristaltiche delle pareti intestinali.

 

5) Ai tannini, altri polifenoli contenuti nel tè, viene invece attribuita attività antinfiammatoria ma anche astringente e antidiarroica, essendo in grado di regolare le funzioni delle ghiandole intestinali.

 

6) Il tè è generalmente presente nelle diete dimagranti in quanto gli agenti antiossidanti contenuti nella bevanda, accelerando il metabolismo di grassi e zuccheri, contribuiscono a mantenere nei limiti i livelli ematici di zuccheri e colesterolo. Ragion per cui il tè viene considerata bevanda utile e proficua ai fini della prevenzione di aterosclerosi e malattie cardiovascolari.

 

7) Tuttavia, anche per il tè vanno ricordate alcune limitazioni in quanto, se consumata in quantità eccessiva, questa nobile bevanda può associarsi a qualche effetto indesiderato proprio in forza degli alcaloidi già menzionati. Infatti, un consumo esagerato di tè potrebbe generare tachicardia, nervosismo, insonnia, agitazione. Per tutti questi potenziali effetti collaterali non è consigliata l’assunzione di tè da parte dei bambini.

 

8) Tanto il tè verde quanto il tè nero sono anche in grado di inibire l’assorbimento del ferro, generando effetti negativi su quelle persone che dovessero presentare stati anemici ferrocarenziali.

 

9) Il tè, inoltre, è in grado di interferire con l’azione farmacologica di alcuni medicamenti tra i quali soprattutto chemioterapici come il bortezumib, i cui effetti terapeutici risultano essere fortemente contrastati da alcune molecole presenti nelle foglie di tè.

 

10) Alcuni tipi di tè, infine, contengono ossalati, che possono contribuire alla formazione di calcoli renali in persone predisposte; così come un eccessivo consumo, in particolare di varietà di tè di bassa qualità, può portare a un’elevata assunzione di fluoruro che, a sua volta, può causare problemi ai denti e alle ossa.

 

Piccoli accorgimenti utili, tuttavia, a rendere il consumo di tè più gustoso e sicuro.

 

 

Il Gusto della Salute – una rubrica di:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).

Ospiti:
Ilaria Vergallo  – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista

 

L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos.

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