Sul piano nutrizionale, il cappero si presenta come un alimento ipocalorico, pur con diversi gradienti energetici soprattutto correlati alle modalità di conservazione che possono variare da sott’olio, a sott’aceto, a sottosale o in salamoia. In quanto a micronutrienti, nei capperi sono presenti vitamine del gruppo B, tra le quali soprattutto l’acido folico, ma anche vitamina A e vitamina K; mentre, tra i sali minerali vanno menzionati ferro, calcio, magnesio, manganese, fosforo e soprattutto sodio tanto più nelle formulazioni sottosale.
Con il loro sapore deciso, queste piccole gemme verdi costituiscono un componente antico della gastronomia mediterranea e, in particolare, di quella siciliana. Ma, oltre a rappresentare un ingrediente sfizioso della nostra cucina, i capperi sono anche provvisti di un ricco armamentario di sostanze strategiche per la nostra salute, primi fra tutti i flavonoidi notoriamente dotati di funzioni antinfiammatoria e antitrombotica, ma anche in grado di intervenire nel metabolismo del colesterolo contribuendo a regolarne i livelli ematici.
Tra i bioflavonoidi contenuti nel cappero, grande riscontro va dato alla quercetina, sostanza in grado di svolgere un’azione antibatterica e immunomodulante, dotata di azione re-impermeabilizzante di barriere intestinali non più integre, ma anche capace di esercitare un’importante azione protettiva delle cartilagini promuovendo la rigenerazione dei condrociti e del liquido sinoviale e, più in generale, contrastando l’evoluzione di stati infiammatori che potranno poi evolversi in artriti e artrosi.
A questo va aggiunta la capacità del cappero di svolgere soprattutto per il tramite della rutina, altro bioflavonoide contenuto al suo interno, un’azione generale di protezione del sistema circolatorio, potenziata dalla capacità di contrastare l’aggregazione piastrinica.
Ulteriore importante bioflavonoide è il kaempferolo dotato di proprietà antiossidanti e antitumorali che si esplicitano, oltre che in un’attività di rallentamento della proliferazione delle cellule neoplastiche, anche in un effetto “pro-apoptotico” in grado, cioè, di accelerare la morte delle cellule malate.
Il consumo di capperi risulta essere utile anche nei casi di steatosi epatica.
Perfino in cosmetologia il cappero e i suoi estratti trovano ampio utilizzo, perché in grado di svolgere un’azione anti-invecchiamento e un’azione fotoprotettiva.