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Il Cappero

Il cappero, gustosa bontà mediterranea

I capperi sono i boccioli della Capparis spinosa, arbusto della famiglia delle Capparidacee assai diffuso nelle regioni del Mediterraneo in ragione della sua resilienza che lo rende capace di adattarsi in qualsiasi contesto. Le sue foglie, di forma ovale, sono piccole e verdi, mentre i fiori sono composti da quattro petali molto grandi di colore bianco-rosato. Il frutto, chiamato cucuncio, è verde e può essere di forma tondeggiante o allungata con moltissimi semi al suo interno e un lungo peduncolo.

 

Il Gusto della Salute – una rubrica di:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).

Ospiti:
Ilaria Vergallo – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista

 

L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos.

Curiosità storiche sul cappero

La pianta è originaria del Medio Oriente, per quanto oggi trovi terreno propizio ovunque nel bacino del Mediterraneo, specialmente nelle crepe dei muri a ridosso di antichi palazzi o, comunque, in luoghi aridi e sassosi. Già presente nella Bibbia, il cappero era noto in antichità per le sue qualità salutistiche e afrodisiache. Si racconta che un fornaio, che prestava servizio nell’esercito borbonico, sia stato il primo ad inserire il cappero fra gli ingredienti principali della pizza al gusto Napoli.

Proprietà nutrizionali e virtù benefiche del cappero

Sul piano nutrizionale, il cappero si presenta come un alimento ipocalorico, pur con diversi gradienti energetici soprattutto correlati alle modalità di conservazione che possono variare da sott’olio, a sott’aceto, a sottosale o in salamoia. In quanto a micronutrienti, nei capperi sono presenti vitamine del gruppo B, tra le quali soprattutto l’acido folico, ma anche vitamina A e vitamina K; mentre, tra i sali minerali vanno menzionati ferro, calcio, magnesio, manganese, fosforo e soprattutto sodio tanto più nelle formulazioni sottosale.

 

Con il loro sapore deciso, queste piccole gemme verdi costituiscono un componente antico della gastronomia mediterranea e, in particolare, di quella siciliana. Ma, oltre a rappresentare un ingrediente sfizioso della nostra cucina, i capperi sono anche provvisti di un ricco armamentario di sostanze strategiche per la nostra salute, primi fra tutti i flavonoidi notoriamente dotati di funzioni antinfiammatoria e antitrombotica, ma anche in grado di intervenire nel metabolismo del colesterolo contribuendo a regolarne i livelli ematici.

 

Tra i bioflavonoidi contenuti nel cappero, grande riscontro va dato alla quercetina, sostanza in grado di svolgere un’azione antibatterica e immunomodulante, dotata di azione re-impermeabilizzante di barriere intestinali non più integre, ma anche capace di esercitare un’importante azione protettiva delle cartilagini promuovendo la rigenerazione dei condrociti e del liquido sinoviale e, più in generale, contrastando l’evoluzione di stati infiammatori che potranno poi evolversi in artriti e artrosi.

 

A questo va aggiunta la capacità del cappero di svolgere soprattutto per il tramite della rutina, altro bioflavonoide contenuto al suo interno, un’azione generale di protezione del sistema circolatorio, potenziata dalla capacità di contrastare l’aggregazione piastrinica.

 

Ulteriore importante bioflavonoide è il kaempferolo dotato di proprietà antiossidanti e antitumorali che si esplicitano, oltre che in un’attività di rallentamento della proliferazione delle cellule neoplastiche, anche in un effetto “pro-apoptotico” in grado, cioè, di accelerare la morte delle cellule malate.

 

Il consumo di capperi risulta essere utile anche nei casi di steatosi epatica.

 

Perfino in cosmetologia il cappero e i suoi estratti trovano ampio utilizzo, perché in grado di svolgere un’azione anti-invecchiamento e un’azione fotoprotettiva.

Controindicazioni del cappero

Praticamente assenti le controindicazioni, se non per quel che attiene al consumo dei capperi sottosale, poco indicati per soggetti ipertesi o con importanti problematiche renali, in ragione dei rischi potenziali che da un eccesso di sodio possono derivare. In realtà andrebbe anche ricordato che la glucocapparina, cioè la sostanza che conferisce al cappero il suo tipico sapore, può interferire con l’assorbimento dello iodio, ragion per cui da soggetti con problematiche tiroidee i capperi dovrebbero essere consumati con opportuna moderazione.