I Purceddhuzzi: l’altro nome della golosità di fine anno
I Purceddhuzzi o Purciddhuzzi o Purceddhi, sono gnocchetti di pasta dolce, fritta e amalgamata col miele ed altre spezie, che rallegrano le feste natalizie e il palato.
In ragione delle loro proprietà e della loro storia, i purceddhuzzi sono stati inclusi dal Ministero dell’Agricoltura nell’ elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali e sono stati ufficialmente considerati prodotti tipici alimentari della Puglia.
La loro origine si perde nel tempo e, come accade per altri piatti tradizionali, viene legata alle usanze contadine. C’è chi li farebbe addirittura risalire ai tempi della Magna Grecia, tra l’VIII ed il VI secolo a.C.
Anche se assomiglia tantissimo agli struffoli napoletani, si tratta di un dolce tipico del Salento, forse il più antico, che abitualmente arricchisce i menù del periodo delle feste di fine d’anno. Le ricette possono variare da famiglia a famiglia, ma tra gli ingredienti “must” dei purceddhuzzi, che li rendono dolci con un retrogusto amarognolo eppure caldo ed inconfondibile, troviamo il miele e la cannella.
Quel che occorre per allestire questa autentica golosità di fine d’anno è innanzitutto una buona farina 0 con acqua e senza lievito, e bucce di arance bio o mandarini, da scaldare con l’olio nel quale vengono fritti questi gnocchetti, da ricoprire poi di spezie varie. Il principale attore protagonista dei porceddhuzzi, tuttavia, rimane il miele, prezioso arricchimento di questo dolce.
Il miele usato nella preparazione dei purceddhuzzi può essere “di acacia” o “millefiori”.
Quest’ultimo deriva dal nettare di varie specie di fiori dai quali dipendono le sue peculiarità organolettiche e, in generale, si caratterizza per il colore ambrato ed il sapore dolce e delicato. Il miele di acacia, invece, deriva dal fiore di acacia e si caratterizza per il gusto vanigliato, per il suo colore chiaro e per un quantitativo di zuccheri inferiore a quello rilevato in altre tipologie di miele.
Indipendentemente dalla sua matrice, il miele è un alimento dotato di grandi proprietà benefiche in ragione del suo contenuto di potassio, fosforo, calcio, ferro, ragion per cui è indicato come energizzante assai vantaggioso per chi pratica attività fisica.
Ricca è, nel miele, la dotazione di vitamine con proprietà antiossidanti e antibatteriche che lo rendono utile nel combattere malanni di stagione come il bruciore e il dolore tipici delle faringiti. Studi hanno mostrato che il miele è particolarmente efficace contro la tosse, riducendone la frequenza degli attacchi e facilitando l’espettorazione, un po’ come i farmaci ad azione mucolitica.
La cannella, spesso presente nei purceddhuzzi, è una spezia gradita ai palati raffinati, ma anche un supplemento nutraceutico capace di controllare i valori glicemici grazie al suo composto attivo” MHCP”, un polifenolo che attiva i recettori dell’insulina contribuendo alla riduzione degli zuccheri nel sangue. Anche per questo è utile aggiungere la cannella ai purceddhuzzi certamente dotati di un elevato potere glicemizzante.
Riferendoci ad una pasta dolce fritta non si può non prestare attenzione all’olio che si usa per la frittura, tanto più se “di semi”. E’, quest’ultimo, un composto alimentare particolarmente ricco di acidi grassi polinsaturi, in particolare omega-6, più suscettibili all’ossidazione e in grado di alterarsi facilmente alle alte temperature con effetti negativi soprattutto sul fegato.
Ma, alla composizione di questo dolce, si vanno ad aggiungere altri ingredienti che ne aumentano il potere calorico rendendolo inadeguato alla corretta alimentazione di soggetti diabetici piuttosto che obesi o con altri scompensi metabolici.
Tra l’altro, per la presenza del miele potenzialmente in grado di evocare reazioni “crociate”, i purceddhuzzi dovrebbero essere assunti con parsimonia da coloro che soffrono di allergia a pollini.
Ai soggetti con disbiosi fermentativa deve essere raccomandata prudenza nel consumo di purceddhuzzi in ragione dell’elevato apporto di fruttosio presente nel miele, che può favorire la comparsa di gonfiore e dolenzia dell’addome, insieme a turbe del transito intestinale.
Trattandosi di un dolce natalizio e avendo cura di non esagerare con le porzioni, un consumo ponderato di purceddhuzzi nei giorni di festa, tuttavia, non può essere negato. D’altro canto, nel ragionare di ‘gusto’ e di ‘salute’ sarà bene non penalizzare né il gusto né la salute, fornendo semmai informazioni e suggerimenti utili per il corretto consumo di tutti gli alimenti, così da potersi sempre regolare nella maniera più consapevole.
In questa puntata de “Il Gusto della Salute” racconteremo la storia dei purceddhuzzi, l’origine del loro nome e, descrivendone le caratteristiche nutrizionali, scopriremo che è un dolce piuttosto “resiliente”. Opportuni accorgimenti lo rendono, infatti, fruibile anche da soggetti con quadri clinici apparentemente proibitivi, nei quali accorte strategie culinarie potranno consentire il corretto approccio ad una tradizione deliziosa ed imperdibile.
Una rubrica di:
Mauro Minelli – prof. Straordinario di Igiene Generale e Applicata e Referente per il SUD-Italia della Fondazione Medicina Personalizzata
Ospiti:
Dominga Maio – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Ilaria Vergallo – Biologa nutrizionista del Network PoliSmail
Marco Renna – Giornalista
L’iniziativa è svolta sotto l’egida della FMP Fondazione Medicina Personalizzata – Media partner ADNKronos.