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Coronavirus: come evitare 5 errori comuni che diffondono il contagio

M.Minelli: buone pratiche Coronavirus

Coronavirus: come evitare 5 errori comuni che diffondono il contagio

1) Fai un uso personale del cellulare: i dispositivi tecnologici sempre a portata di mano diventano veicoli di contagio, al pari di porte e maniglie.

Se ho il Coronavirus e starnutisco o tossisco e metto la mano davanti alla bocca, goccioline di saliva si depositano sulla mano per un certo tempo. Se con quella mano apro la porta per entrare in casa, quella maniglia rimane contagiata e il prossimo che entra utilizzando quella porta rischia di beccarsi l’infezione. È molto importante la pulizia delle superfici, delle maniglie, dei tavoli, dei comodini, dei rubinetti, delle scrivanie di lavoro, del bagno e di tutte le superfici di uso corrente e condiviso. Discorso diverso per il cellulare di cui facciamo un uso più personale. La pulizia effettuata con soluzioni clorate o alcoliche rischia di rovinarlo, la cosa importante è non prestare il cellulare ad altre persone e non usare il cellulare di altri perché in quel modo le superfici possono essere veicoli dell’infezione.
Si deve fare un uso personale dei propri dispositivi elettronici.
Stessa cosa vale per auricolari e microfoni e per i pc. I computer, rispetto ai telefoni, non li portiamo alla bocca, ma comunque li tocchiamo con le dita…

 

2) Evita i mezzi pubblici e proteggi le tue mani: utilizzare mezzi propri e indossare guanti usa e getta può ridurre la possibilità di contagio.

Le mascherine è documentato sono inutili, se non alcune mascherine con filtri importanti (quelle con la sigla FFP: “filtering face piece”, a cui è abbinato un numero che va da 1 a 3: quest’ultimo indica una sicurezza pari al 98%) ma dalla durata limitata di circa 6 ore che poi si buttano. Tutte le altre mascherine, quelle che si comprano al supermercato, hanno delle maglie più larghe della dimensione del virus. Possono servire ad un soggetto eventualmente contagiato che scherma la tosse e lo starnuto ed evita di diffonderlo a raggera, ma come protezione del soggetto sano è inutile.

Discorso diverso per i guanti che invece possono essere utili. Può essere buona misura quando mi appoggio a una poltroncina o a una maniglia e poi finito il viaggio e li butto.
Ma la cosa importante da fare in questi giorni, quando possibile, è evitare del tutto di prendere i mezzi pubblici e provare a utilizzare i mezzi propri. Evitare autobus, tram, metropolitane, ma anche treni, aerei e qualsiasi tipo di mobilità condivisa tipo car sharing.

Questo è il momento della verità. Secondo gli studi, il virus sta seguendo esattamente l’andamento che si è registrato in Cina. Considerati i tempi di incubazione, stiamo scontando i numeri dei contagi che si sono attivati quando non erano in corso misure stringenti di contegno. Proprio in questi giorni il virus sta uscendo fuori in tutta la sua virulenza e questo picco durerà almeno 8 giorni, è proprio in questi giorni in particolare che bisogna fare grande attenzione.

 

3) Prediligi i pasti in casa, evita gli orari principali per andare a fare la spesa e proteggi il tuo sistema immunitario riducendo le fonti di stress.

Tutte le superfici condivise sono a rischio e quindi bisogna sempre lavarsi le mani dopo averle toccate. Ovviamente un menu, a differenza di una maniglia o di un telefonino, non si può lavare, possiamo quindi consigliare ai nostri amici ristoratori di utilizzare dei menu plastificati che sono più facili da pulire. Ma anche in questo caso, il consiglio più importante è evitare di affollare i locali pubblici. Sono state fatte delle ordinanze per chiudere le discoteche, ma le persone affollano i bar. Non ha senso, anche perché i bar sono anche più piccoli. Bisogna fare attenzione a regolare l’affluenza, a renderli meno affollati possibile, devono esserci al massimo 4 o 5 persone, non di più e una volta finita la consumazione ci si avvicenda con la gente fuori. Altrimenti caffè e colazione li facciamo a casa.
Per la spesa vanno prese delle precauzioni. Innanzitutto vado a farla da solo, non mi porto tutta la famiglia, per i prossimi 10 giorni evito di riempire questi posti di gente, evito di farmi la tipica passeggiata domenicale. E poi, altra cosa importante, non faccio razzia per riempire gli scaffali di casa.

È importante mantenere uno stile di vita più corretto, come per le influenze ordinarie. Adottare regimi nutrizionali adeguati scegliendo cibi più adatti a proteggere il sistema immunitario, come quelli ricchi di vitamine, soprattutto A, C e D, minerali e antiossidanti; utili possono risultare anche alcuni specifici probiotici più particolarmente idonei a proteggere le vie respiratorie, ma anche blandi immunostimolanti di sintesi capaci di aumentare l’espressione di alcuni “interruttori” presenti su alcuni globuli bianchi  che, una volta attivati, riescono a  riconoscere strutture tipiche dei microbi e a neutralizzarli.

L’attività fisica aiuta molto e rinforza l’apparato cardiovascolare e respiratorio, ma bisogna stare attenti a ridurre lo stress fisico, evitare la lunga e intensa attività fisica, evitare gli eccessi e ovviamente evitare luoghi affollati come le palestre o le piscina dove si è soggetti a sbalzi termici e all’umidità.
Sono concesse moderate quantità di vino in ragione del suo contenuto in polifenoli a loro volta dotati di azione antiossidante, no alla grappa come antisettico, si ai collutori.  Importante l’assunzione di acqua durante la giornata, più o meno un bicchiere ogni ora, in modo da raggiungere due litri e mezzo; l’acqua, infatti, serve a drenare e ad eliminare tossine impedendo che si accumulino nei reni.

Utile sarà anche limitare o, meglio, evitare situazioni stressogene intense e continuative del tipo, per esempio, di quelle che, proprio in questi giorni, possiamo più o meno consapevolmente autogenerarci nel momento in cui viviamo le nostre ore nella tormentosa e convulsa attesa di notizie generiche e, non di rado, fuorvianti, amplificate da un web e da altri canali informativi spesso infondati e, dunque, inattendibili.

 

4) Il giornale del bar, il telecomando, le penne e altri oggetti di uso comune che diventano pericolosi al tempo del Coronavirus

Il giornale condiviso del bar è molto pericoloso. La carta di giornale si impregna di saliva e mentre il menu possiamo plastificarlo e pulirlo, il giornale no.
Altri tic: per esempio dobbiamo evitare di mangiarci le unghie. Oppure stropicciarci gli occhi quando siamo affaticati, quando abbiamo letto per diverse ore o quando gli occhiali ci danno fastidio, mettere una penna in bocca.
Dobbiamo evitare la condivisione del piatto o del bicchiere. Quante volte ci capita a mensa di voler assaggiare dai piatti degli altri e ovviamente portare alla bocca quella forchetta con la quale abbiamo attinto dal pianto condiviso con altri. E poi evitare di appoggiare il viso a un vetro o su una superficie condivisa, maneggiare i telecomandi dei televisori pure usati da altre persone, o anche girare il caffè e poi portarsi alla bocca il cucchiaino. Non sempre sappiamo come vengono lavate le posate nei bar o nei ristoranti e se siamo portatori del virus possiamo infettare anche in questo modo.
Se i guanti li utilizzo per me stesso sono un presidio efficace, ma per un barista o un ristoratore è meglio usare le mani nude perché quelle si possono lavare. Le mani con i guanti prendono i soldi, usano la cassa, puliscono una superficie e magari afferrano degli alimenti. In questo caso è meglio usare le mani e lavandole molto spesso.

5) Monete e banconote passano di mano in mano e favoriscono il diffondersi del contagio. Prediligi bancomat e carte di credito.

Ovviamente le banconote e le monete sono sporche e passano di mano in mano, bisognerebbe indossare perennemente i guanti. Quello che si può fare è usare le carte di credito o i bancomat che sono plastificati e si possono detergere.

Un ultimo consiglio per non cadere nel panico immotivato:
Non date ascolto a presunti esperti, chat, messaggi Whatsapp e post su Facebook, controllate le pagine dei medici e i canali ufficiali.
Non bisogna fare allarmismi. Oggi si calcola una mortalità del 4,25% misurata sulle persone censite attraverso tampone positivo, ma le persone che hanno contratto il virus sono sicuramente decine di volte in più, quindi se il denominatore dell’equazione decessi/contagiati fosse calcolato più correttamente sul numero delle persone contagiate ma asintomatiche o paucisintomatiche, il tasso di mortalità sarebbe forse inferiore all’1%.
Abbiamo comunque una responsabilità grande verso noi stessi e verso gli altri, non dobbiamo credere di essere onnipotenti e immuni da qualsiasi contagio, dobbiamo fare attenzione, è giusto correggere qualche stile di vita sbagliato e, magari, conservare queste nuove abitudini anche quando saremo usciti dall’emergenza. Facendo tutti attenzione ne usciremo.

 

di Mauro Minelli



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