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Quanto nichel mangiamo ogni giorno?

Consigli e spiegazioni sull'allergia al nichel

Quanto nichel mangiamo ogni giorno?

Il settimo numero di Risposta ImmunITALIA, la rubrica settimanale in cui il prof. Minelli risponde alle domande dei pazienti, è dedicato alle manifestazioni allergiche, con focus particolare sull’allergia al nichel.

Dottore, io ho bruciore e dolore alla gola e alla lingua. Può trattarsi di un’allergia? Sono anni che soffro di un dolore atroce alla gola che nessuno capisce! Mi sa dire qualcosa?

Ci sono disturbi che hanno bisogno di essere indagati a fondo, cioè NON nell’organo apparentemente ammalato sul quale sembra concentrarsi il danno… ma molto, molto più a fondo.

Il senso di bruciore alla gola, talvolta di “pizzicore” montante che induce tosse per lo più secca, associato a difficoltà ad ingoiare, raucedine, sapore metallico e/o amaro, particolare sensibilità delle mucose interne alla bocca e della lingua, possono non dipendere da patologie di quei distretti, ma da problematiche infiammatorie che, per esempio, una disbiosi, soprattutto provocata da batteri fermentativi, può provocare. Il “mezzo” è rappresentato da potenti metaboliti batterici che, risalendo lungo i tratti alti del canale digerente, possono simulare una fenomenologia da reflusso, evocando problematiche digestive più o meno rilevanti, talvolta tachicardia per lo più successiva ad un pasto, e fino ai disturbi precedentemente descritti a carico della gola e della bocca.

Queste dinamiche, spesso trascurate o del tutto ignorate, vengono avviate da alcune precise tipologie di cibi che alimentano la flora batterica fermentativa e che, dunque, andranno considerati come primo movente di un importante processo infiammatorio che, talvolta, va ben oltre l’intestino potendo coinvolgere organi e distretti corporei molteplici e diversi. Si tratta di casi complessi per i quali si richiedono necessariamente approfondimenti diagnostici mirati.

Allergia al nichel… qualche anno fa mi fu diagnosticata. Ma nessuno mi parlò di alimenti. Di fatto, la mia pelle continua a riempirsi di macchie scure e pruriginose. Sono manifestazioni legate al nichel? La mia vita è sconvolta, anche perché non mangio più nulla, non sapendo cosa mangiare. Mi aiuti perché non riesco più a gestire questa condizione.

L’allergia al nichel è patologia, oggi, sempre più diffusa. La sua prevalenza nella popolazione generale si aggira intorno al 10-15% con punte fino al 28% nella popolazione femminile.

Si può manifestare come Dermatite Allergica da Contatto (DAC) e/o attraverso un’altra forma patologica definita, già nel 2006, Sindrome Sistemica da Allergia al Nichel (SNAS), caratterizzata da disturbi diffusi a carico di organi e apparati differenti, che possono presentarsi isolatamente o in varia associazione tra di loro.

Questi disturbi possono interessare il sistema gastrointestinale (diarrea o stipsi, dolenzia e gonfiore addominale), il sistema respiratorio (asma e/o rinite), l’ambito neurologico (cefalee e/o disturbi neuro-astenici con mancanza di forze, facile stancabilità), l’apparato muscolo scheletrico (dolori articolari e muscolari, “fatica cronica”), la pelle (lesioni ulcerative, eruzioni eczematose e pruriginose, orticaria), i vasi sanguigni (vasculiti).

Ma perché il nichel può essere dannoso per il nostro organismo?

I soggetti allergici al nichel spesso conducono una vita fatta di privazioni e di costante attenzione agli oggetti utilizzati, ai cibi ingeriti, perfino alle sostanze inalate. Il nichel, infatti, è un metallo altamente resistente all’aria e all’acqua. È presente nel suolo, nell’acqua, nei substrati vegetali in concentrazioni che variano a seconda del terreno, del grado di inquinamento industriale, dei pesticidi o fertilizzanti utilizzati.

Convivere con questa allergia, inizialmente, è molto complicato. Occorre prestare attenzione ai detergenti utilizzati, sia per il corpo che per la casa, al make-up, alle stoviglie, agli indumenti e al cibo. Questo ultimo aspetto è particolarmente complicato da gestire, perché la gamma di alimenti poveri di nichel è ridotta al punto da indurre chi è allergico ad abituarsi ad una alimentazione diversa e certamente non variegata. Questo, però, non significa perdere il gusto della buona tavola, ma imparare ad adattare le ricette agli alimenti consentiti.

È bene ricordare che l’allergia al nichel segue percorsi diversi da quelli dell’allergia ai pollini o agli acari della polvere, manifestando solitamente i propri effetti con azione immunologica ritardata anche di molte ore rispetto al contatto fisico o alimentare con il metallo allergizzante, ciò che può giustificare una reazione prodotta da un qualche alimento che magari, in un primo memento, si pensava di aver ben tollerato. È questa la ragione per la quale, ad esempio, un cioccolatino ingerito oggi potrà sortire i suoi non piacevoli effetti nei giorni successivi.

Quanto nichel mangiamo quotidianamente con la nostra dieta ordinaria?

A causa della sua abbondanza in natura, non è facile impostare e poi condurre con diligenza un’alimentazione che sia davvero priva o, comunque, a basso contenuto di nichel. È stato stimato che l’assunzione ordinaria di nichel da parte dei cittadini italiani adulti può variare dai 200 ai 900 microgrammi al giorno, arrivando variamente a nuocere, secondo alcune recenti proiezioni, in circa il 10% della popolazione. Quantità davvero inaspettate, soprattutto se consideriamo che, per il soggetto adulto normale, il fabbisogno giornaliero di nichel è stato stimato intorno ai 25-35 microgrammi, per quanto la sua funzione biochimica non risulti ancora del tutto chiara.

La persistente esposizione al Nichel, causata dalla sua ampia diffusione nell’ambiente, rende ragione dell’elevato tasso di allergica al metallo che si esprime fondamentalmente attraverso i già citati quadri clinici della Dermatite Allergica da Contatto (DAC) e della Sindrome Sistemica da Allergia al Nichel (SNAS).

Ma il soggetto allergico al nichel può sottoporsi a vaccinazione contro il SARS-CoV-2?

Non ci sono controindicazioni assolute alla vaccinazione (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson) in persone allergiche al nichel, sia che abbiano una semplice allergia da contatto, sia che manifestino disturbi sistemici. Questi pazienti non corrono rischi direttamente legati al vaccino solo per essere sensibili al metallo; e il vaccino non contiene metalli né pesanti né leggeri.

In caso di patologie correlate al cronico imperversare di una SNAS (Sindrome Sistemica da Allergia al Nichel), sarà sempre opportuno valutare preliminarmente le condizioni generali da sottoporre poi al medico vaccinatore al cui competente giudizio spetterà la decisione ultima.

Segui il prossimo numero di “Risposta ImmunITALIA” per ulteriori approfondimenti su nichel e alimenti!

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