19 Ott Nutraceutici, integratori e alimenti funzionali: che differenza c’è?
Ma quando si parla di nutraceutici ci si riferisce agli “integratori”? O sono due cose diverse? E gli alimenti funzionali, cosa sono esattamente? Meglio o peggio dei nutraceutici?… e degli integratori?
Praticamente un ginepraio nel quale ciascuno dice la sua, utilizzando termini alla rinfusa così come viene, come se si trattasse di sinonimi del tipo uno vale l’altro – che sia nutraceutico, integratore o alimento funzionale – e ignorando del tutto l’esistenza di un apposito Regolamento del Parlamento Europeo relativo alle indicazioni nutrizionali, emanato nel dicembre 2006.
Allora proviamo a fare chiarezza.
Il termine “nutraceutico” è stato coniato nel 1989 da Stephen De Felice e deriva dalla fusione dei tratti iniziale e finale di due parole: nutriente (componente del cibo) e farmaceutico (sostanza medicinale).
La definizione di De Felice, tra le prime ad essere accreditate, attribuisce al nutraceutico il valore di ‘alimento o parte di esso dotato di proprietà farmaceutiche con effetti benefici sulla salute, che può essere utilizzato a fini preventivi e/o curativi’.
Qualche anno dopo, nel 2014, il dizionario online Merriam Webster, aggiustando un po’ il tiro, fornì un’ulteriore definizione dei nutraceutici da intendersi come alimenti, vitamine, minerali o sostanze vegetali che possono essere assunti sotto forma di compresse, capsule o bevande, così contribuendo ad un generico miglioramento della salute.
Il nutraceutico è, dunque, un prodotto privo di potere calorico e nutritivo, ma dotato di capacità benefiche sulla salute, soprattutto in termini di prevenzione.
Tali proprietà appartengono, in realtà, a princìpi attivi che possono essere contenuti negli alimenti come tali, oppure nelle piante dalle quali gli alimenti derivano; talvolta possono derivare da microrganismi.
I principi attivi, a loro volta, possono essere assunti mangiando gli alimenti nei quali essi sono contenuti. Ma in questo caso, per introdurre una quantità di principio attivo che sia davvero benefica e salutare, occorrerebbe ingerire quantità spropositate di alimento. Ecco allora la formulazione del nutraceutico disponibile in gocce, compresse, capsule, stick bevibili, ecc.
Ulteriore caratteristica del nutraceutico è che i suoi effetti benefici sono supportati da studi clinici con riscontri, in termini di dosi utilizzate e di effetti benèfici conseguiti, notificati agli organi competenti.
Quegli alimenti che naturalmente contengono al loro interno sostanze dotate di attività nutraceutica e cioè preventiva rientrano nella categoria dei cosiddetti “prodotti convenzionali a fini funzionali”. Al contrario, quando tali sostanze vengono aggiunte ad alimenti che originariamente non le contenevano, si parla di “alimenti funzionali”. In entrambi i casi andrà comunque dimostrato che il loro consumo comporta benefìci per una o più funzioni dell’organismo, andando oltre i semplici apporti nutrizionali.
Gli integratori alimentari, invece, non hanno proprietà preventive né terapeutiche e, per essere usati, non hanno bisogno di essere supportati da dati scientifici. Si tratta, per lo più, di micronutrienti che vengono somministrati non per curare una condizione patologica, ma solo per “integrare” eventuali carenze alimentari di nutrienti, nel caso in cui questi ultimi dovessero risultare insufficienti.
Dunque, i nutraceutici agiscono positivamente sullo stato di salute delle persone soprattutto per quel che attiene a:
1) Trattamento preventivo e di controllo delle dislipidemie (aumento del colesterolo; aumento dei trigliceridi)
Trattamento preventivo e di controllo dei valori glicemici (diabete; alterata glicemia a digiuno e pre-diabete; insulino-resistenza)
controllo del peso
- proteine della soia
- fitosteroli
- monacoline
- berberina
- policosanoli
- tarassaco
2) Prevenzione delle patologie cardiovascolari (ipertensione arteriosa; scompensi; funzioni del microcircolo)
- acidi grassi polinsaturi
- acidi grassi monoinsaturi
- omega 3
- flavonoidi
- licopene
- acido alfa-lipoico
- L-arginina
- folati
3) Prevenzione delle patologie degenerative (osteoporosi; malattie degenerative di articolazioni e cartilagini; maculopatia dell’anziano)
- glucosamina solfato
- acido ialuronico
- omega 3
- carotenoidi
4) Prevenzione oncologica
- fitoestrogeni
- tè verde
- beta-carotene
- licopene
- selenio
- folati
5) Prevenzione di alcuni disturbi disfunzionali (turbe digestive; turbe dell’umore)
- omega 3
- fibre solubili e insolubili
- folati
Pur evidenziando la necessità di utilizzare con appropriatezza il termine nutraceutico evitando di confondere tali prodotti con integratori dietetici, alimenti funzionali, prebiotici, probiotici e vari derivati botanici, va ancora una volta sottolineato che essi sono stati collocati come presidio nella prevenzione delle malattie in quanto intervento da attuare “oltre la dieta e prima dei farmaci”.
A questi ultimi, infatti, sarà sempre il caso di ricorrere, con il supporto indispensabile dei professionisti della salute per la cura effettiva di patologie clinicamente accertate che nessun nutraceutico, da solo, potrà mai trattare in maniera esaustiva e definitiva.