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Mascherine CoViD: scadenza e uso corretto

Mascherine CoViD: scadenza e uso corretto

Mascherine CoViD: scadenza e uso corretto

Le mascherine, ormai chiuse nei meno utilizzati armadi domestici, stanno tornando in primo piano. Secondo il bollettino, i casi di contagio per Covid sono aumentati del 44% in una sola settimana. Tuttavia, molti potrebbero non essere consapevoli del fatto che queste maschere protettive hanno una data di scadenza che può influire sulla loro efficacia. Nonostante il periodo di “liberi tutti” abbia portato molte persone a conservarle in varie condizioni, è importante capire che, come tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI), le mascherine hanno una limitata durata di utilizzo che dovrebbe essere presa in considerazione. Il prof. Mauro Minelli, specialista in Allergologia e Immunologia, ci mette in guardia su questo aspetto, poiché il tempo e le condizioni di conservazione possono comprometterne l’efficacia.

Come è possibile verificare che le mascherine conservate siano ancora efficaci?

Il primo passo importante è controllare la data di scadenza indicata sulla confezione, proprio come si farebbe con i prodotti alimentari. Questo, tuttavia, potrebbe non essere sufficiente in quanto la conservazione vicino a fonti di calore o in ambienti umidi potrebbe aver influenzato il suo corretto funzionamento. La validità delle mascherine può variare dai 2 ai 5 anni a seconda delle indicazioni fornite dai produttori, purché però venga conservata come suggerito nelle specifiche indicazioni. La corretta conservazione deve prevedere il mantenimento del dispositivo in ambienti interni freschi e asciutti, lontano da fonti di calore o di vapore, non esposte all’irraggiamento solare, ben lontane da ambienti inquinati da eventuali spore fungine.

In quest’ultimo caso l’utilizzo della mascherina potrebbe avere persino conseguenze negative sulla salute. Le chirurgiche, ancora di più, possono avere pori di filtraggio ostruiti o inquinati da fattori interni. Se vengono conservate in mobili dove è presente muffa assorbono spore fungine che, se inalate quando si indossa la mascherina, possono indurre patologie respiratorie, e il fenomeno non è poco frequente.

Le mascherine sono tornate, soprattutto sui mezzi pubblici dove sempre più persone scelgono di indossarle. La crescita dei casi di contagio non dovrebbe preoccuparci riguardo all’uso generale delle mascherine: nove persone positive su dieci non mostrano sintomi evidenti della malattia. I dispositivi di protezione individuale, quindi, dovrebbero essere indossate solo nelle situazioni specifiche che conosciamo, ad esempio quando ci troviamo in condizioni di fragilità. In questo caso, è importante rispettare la data di scadenza e gli accorgimenti di conservazione.

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