06 Ott Diabete mellito, quando lo zucchero ci ammala
I numeri sono allarmanti se pensiamo che oggi, nel mondo, una persona adulta su 10 è affetta da diabete mellito; considerando il trend attuale, poi, le stime globali proiettate al 2030 ci parlano di circa 650 milioni di diabetici potenziali.
La più alta incidenza al mondo di diabete si registra attualmente in Pakistan, dove un adulto su 4 ne ha ricevuto diagnosi. L’Europa, continente nel quale si concentra il maggior numero di casi di diabete giovanile, conta oltre 60 milioni di adulti con diabete. In Italia, rispetto ai 4,5 milioni di abitanti a cui è stato diagnosticato, ce ne sarebbero almeno un altro milione e mezzo inconsapevolmente affetti da questa malattia.
Nel 2021, anno cruciale della pandemia da SARS Cov-2, il diabete avrebbe provocato 7 milioni di morti, rispetto ai 4,2 milioni annualmente attribuiti a tale malattia cronica del metabolismo, caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue, a sua volta provocata da una carenza (assoluta o relativa) di insulina nell’organismo umano.
È dunque il Diabete Mellito l’argomento della 2^ puntata di “τροφήν, la prima medicina”, rubrica dedicata alle malattie sostenute da alimenti, per quanto una delle due principali tipologie di diabete riconosca una genesi autoimmune.
Tra le prime malattie descritte nella storia, il diabete è riportato già in un manoscritto egiziano del 1500 a.C.
Il greco Apollonio di Menfi coniò il termine “diabete” per la prima volta nel 230 a.C.
Il britannico John Rolle (fine del 18° secolo) aggiunse il termine “mellito” o “di miele” per differenziare la malattia dal diabete insipido.
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UNA RUBRICA DI:
Mauro Minelli – docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate” presso Università LUM “Giuseppe Degennaro” e coordinatore responsabile della sezione “Italia Meridionale” della Fondazione Italiana Medicina Personalizzata (FMP).