16 Feb Commissione d’inchiesta CoViD: quando la parola passa alla politica
Nelle scorse ore la Camera ha approvato definitivamente l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla pandemia da CoViD-19.
La commissione, la cui istituzione era già stata approvata dal Senato, dovrà indagare sulla gestione dell’emergenza sanitaria venutasi a creare con la diffusione dell’epidemia da CoViD e sulle qualità e l’efficienza delle misure adottate per affrontarla.
In particolare sarà oggetto dell’indagine l’operato del Governo, all’epoca presieduto da Giuseppe Conte, con particolare riferimento alle attività dell’allora Ministro della Salute Roberto Speranza. Per volontà della maggioranza che unitariamente ha votato l’istituzione della commissione, non verranno verificate le azioni messe in pratica dalle Regioni e dagli enti locali e le misure da loro adottate.
Com’era prevedibile, la votazione che ha portato all’approvazione della proposta di legge si è svolta in un clima di forte tensione che ha visto contrapposte maggioranza e opposizione in un confronto aspro al limite della bagarre con una parlamentare di Fratelli d’Italia che, ignorando un’archiviazione nel frattempo maturata, aveva accusato Conte e Speranza di essere stati condannati da sentenze, in realtà mai pronunciate.
Questo ennesimo triste episodio, ovviamente, non ha fatto luce sulla gestione del CoViD, anzi ha diviso chi negli anni drammatici della pandemia, ne ha seguito le drammatiche evoluzioni epidemiologiche e cliniche. Interpellato sull’argomento dall’agenzia ADN Kronos, l’immunologo Mauro Minelli in un commento afferma: “La notizia di una Commissione d’inchiesta su CoViD e dintorni, e sulle modalità di gestione dell’emergenza, possiamo dire che non ci coglie di sorpresa o, meglio, che potevamo immaginarla. Su questo ci eravamo espressi in tempi non sospetti ipotizzando la necessità di mettere in luce ciò che non ha funzionato per poter essere maggiormente reattivi nei confronti di nuove emergenze di carattere sanitario. Il punto è proprio questo, però: si è trattato solo di un’emergenza sanitaria, o anche sociale, economica e quindi politica? Sono spunti di riflessione certamente arditi, ma legittimi”
“Quindi l’idea di indagare fino in fondo cosa ha funzionato e cosa no è più che legittima – osserva Minelli – anzi appartiene alle dinamiche di un confronto democratico e definisce la statura della nostra civiltà, messa in crisi dalla pandemia, a patto – precisa – che non diventi terreno di mera contesa politica o, peggio, di resa dei conti tra avversari di partito. Sarebbe troppo facile assegnare colpe a qualcuno. Disfunzioni, disservizi ed errori ce ne sono stati, ma a livello mondiale, non solo italiano. E allora, esiste anche una volontà di affrontare la vicenda su scala internazionale?”. “CoViD non è stato un problema circoscritto alle nostre vite – evidenzia Minelli – ma piuttosto un evento che abbiamo derivato dall’esterno e che ha arrecato danni condivisi ben oltre i confini e i poteri del nostro Stato. Da medico cercherei la verità certo, ma la verità è sempre un po’ più grande”.